
Simone Orlandi insieme al socio Antonio Occhiuzzi dal 2018 gestisce il ristorante Operà Art Restaurant all’interno dell’Art Hotel Museo in viale della Repubblica. Nella foto con lo staff che e con una parte della brigata di cucina
«Passami le verdure, poi c’è da preparare le uova». Simone Orlandi è in cucina, sta assemblando un’insalata Nizzarda mentre parla e racconta la sua passione per la ristorazione. Non c’è tempo per le pause, gestire Operà Art Restaurant aperto all’interno dell’Art Hotel è un impegno totalizzante. Sette giorni su sette dalle 6,30 a mezzanotte è in pista insieme al suo staff. Nel 1981 è iniziata la sua avventura con la scuola alberghiera, che ancora dura come chef del locale simbolo di viale della Repubblica ripreso nel 2018 da Orlandi insieme al socio Antonio Occhiuzzi, direttore di sala di grande esperienza con alle spalle 40 anni di lavoro e numerosi impieghi da Miami a Londra. «Questo è il quinto decennio che sono in cucina - ironizza Orlandi - oggi è diventato di moda parlare di piatti gourmet, io ho una visione autentica della ristorazione. I piatti vanno curati nei minimi dettagli, ma quello che fa la differenza sono gli ingredienti e l’esperienza. Io e il mio socio insieme facciamo quasi cento anni al servizio, direi che ne abbiamo di esperienza», sorride. Un esempio? «La tartare è uno dei nostri piatti iconici la facciamo esattamente come deve essere fatta con il personale al tavolo con l’uovo, il tabasco e il cognac. Ci vuole almeno un quarto d’ora di lavorazione perché sia fatta alla perfezione, oggi non si vede tanto spesso questo modo di fare cucina». L’Operà Art Restaurant, situato all’interno dell’Art Hotel e a pochi passi dal Museo Pecci, è un esempio perfetto di come la gastronomia possa diventare un’esperienza che va oltre il semplice piacere del palato. Con la guida dello chef Simone Orlandi, che ha preso le redini del ristorante nel 2018, il locale è riuscito a fondere sapientemente la cucina tradizionale con la creatività, rimanendo sempre fedele alla sua filosofia di sobrietà ed eleganza. «Ai miei tempi si studiava sui libri, adesso basta aprire Google per trovare qualunque ricetta - aggiunge - noi vogliamo dare di più: siamo convinti che l’amore, l’attenzione e la passione diventino palpabili nei piatti che arrivano in sala». Nulla è lasciato al caso da Operà a cominciare dalla gerarchia: oltre al direttore di sala ci sono il maitre, il sommelier, chef de rang e commis così come nella brigata in cucina dove lavorano gomito a gomito Orlandi e il sous chef che organizza e dirige le preparazioni. «Abbiamo un bel gruppo giovane che lavora insieme a noi - aggiunge il titolare -. La nostra cucina è della tradizione con il peposo e il sedano alla pratese che non possono mancare, ma anche con piatti di pesce e di carne curati nei dettagli con presentazioni moderne. Rispetto al passato adesso l’approccio dei clienti è cambiato: un tempo erano di moda i pranzi, oggi le persone preferiscono la cena, mentre il pranzo è veloce. Ci siamo adattati alle necessità inserendo nel menù anche piatti unici come hamburger o la pinsa romana, ma cercando di utilizzare prodotti esclusivi che diano quel valore in più capace di soddisfare a pieno il cliente». Con una solida formazione alle spalle, Orlandi ha saputo interpretare le tendenze gastronomiche con un tocco personale, creando piatti che non solo danno piacere al palato, ma raccontano una storia, una ricerca del gusto che è in continua evoluzione. Mangiare a Operà Art Restaurant è anche un’esperienza, le sale dell’hotel ospitano una collezione invidiabile dell’artista Carlo Palli, qui la vicinanza al Museo Pecci, gioca un ruolo fondamentale. La contaminazione con l’arte è palpabile non solo nelle scelte culinarie, ma anche nell’ambiente stesso. Le sale del ristorante sono impregnate di un’atmosfera che celebra l’arte contemporanea, con una cura dell’estetica che si riflette nei piatti proposti. Il ristorante è anche un luogo ideale per eventi di ogni tipo. Grazie agli spazi ampi e versatili, Operà può ospitare meeting aziendali, feste private e eventi culturali. La disponibilità di un pool garden permette di organizzare serate all’aperto. Operà Art Restaurant non è solo un luogo dove mangiare, ma una meta per chi cerca un’esperienza culinaria che sfida la tradizione senza rinnegare il passato, in un equilibrio perfetto tra cucina e arte.
La storia
Da un’idea dello chef Orlandi «Sette anni di grandi successi»

Operà nasce nel 2018 da un’idea di Simone Orlandi con l’intento di creare un luogo ispirato all’arte dell’armonia, dove mettere in luce l’importanza del territorio. La tradizione e l’unicità della convivialità, sono i fili conduttori della costruzione del suo stile di cucina. Inserito all’interno dell’Art Hotel è un luogo dinamico, abituato a clientela da ogni parte del mondo, ma saldo alla radici.

La ricetta La Tartare classica battuta al coltello Per la preparazione della tartare: 180 gr circa di carne di filetto di manzo battuta in punta di coltello capperi, acciughe, cipolla, prezzemolo un cucchiaio di senape di Digione rosso d’uovo succo di limone, olio, cognac salsa Worcestershire, tabasco sale e pepe In una ciotola di legno preparare la base facendo un’emulsione con olio extravergine d’oliva, sale, pepe, limone, e tabasco. Una volta emulsionata inserire la carne battuta e insaporire. Uno ad uno inserire gli ingredienti e mescolare per una decina di minuti. Impiattare. Una variante gustosa è con burrata e scaglie di tartufo. La tartare di manzo, un piatto fresco e raffinato, è un classico della gastronomia francese. |