
Massimo Peruzzi con il fratello Pietro Paolo e l’instancabile mamma Brunella che ancora oggi scende in pasticceria a salutare i clienti
L’odore dei croissant appena sfornati lo porta addosso da 60 anni, Massimo Peruzzi, erede della pasticceria bandiera di via Pistoiese, è grato ai suoi genitori per quella passione che gli hanno trasmesso fin da bambino. «Io e mio fratello Pietro Paolo siamo cresciuti in pasticceria. Quando eravamo bambini e poi studenti, aiutavamo mio padre con le preparazioni, soprattutto la domenica quando intere famiglie venivano per la colazione e per comprare il dolce da gustare alla fine del pranzo» ricorda Peruzzi. Una tradizione dei pratesi che si è sviluppata anche grazie alla pasticceria Peruzzi, tra le poche a Prato aperte nel primo dopoguerra. «Tutto in questo luogo mi ricorda mio padre, la cosa però che più mi lega a lui sono i ricciarelli che faceva nel periodo di Natale - racconta il figlio Massimo che ha ereditato l’arte e la sapienza di preparare dolci e cioccolate ancora oggi come una volta -. Li cucinava solo lui, erano la sua passione, li faceva tutti rigorosamente a mano e tutti identici, non c’era nemmeno un grammo di differenza tra un biscotto e l’altro», sorride e ricorda. Maestria di artigiani del gusto che hanno trascorso la vita impastando farine, uova e zucchero. Massimo Peruzzi, figlio di Dino, è cresciuto immerso nei profumi di vaniglia, cacao e mandorle, osservando il padre lavorare instancabilmente per perfezionare le sue creazioni. Dino è rimasto in pasticceria fino all’età di 92 anni, con la stessa passione e dedizione degli inizi, trasmettendo a Massimo non solo i segreti del mestiere, ma anche il valore dell’impegno e della costanza. «Questo lavoro lo fai solo se hai una grande passione, i sacrifici sono tanti, la mia famiglia ha sempre vissuto in pasticceria. Sono tante le soddisfazioni che abbiamo avuto, ma è innegabile che sia un impegno grande», dice. La sveglia suona ogni notte alle 3, nel periodo di Natale anche prima, e con la luna ancora piena nel cielo, Peruzzi apre il laboratorio e inizia ad impastare per creare le golosità che ogni mattina riempiono la vetrina della pasticceria e allietano pranzi, feste e i matrimoni dei pratesi. La sua storia ha inizio in un piccolo garage sotto casa, dove Dino Peruzzi insieme alla moglie Brunella, dette vita al suo sogno. Negli anni del dopoguerra, iniziò la sua attività come fornitore di pasticceria per varie realtà del territorio, creando dolci artigianali apprezzati per la loro qualità e genuinità. Il talento e la determinazione lo portarono presto a fare un passo avanti: nel 1961 trasformò la sua attività in una pasticceria vera e propria, aprendo un punto vendita che ben presto divenne un riferimento per la città. Massimo ha preso le redini dell’attività negli anni Ottanta dopo il diploma da geometra e una spiccata passione per i dolci, mantenendo intatta l’essenza artigianale della pasticceria ma introducendo anche nuove tecniche e innovazioni per rispondere alle esigenze di una clientela sempre più variegata. Cioccolate, torte, biscotti, panettoni: grazie al suo impegno, la Pasticceria Peruzzi ha saputo rinnovarsi nel tempo senza mai tradire la propria identità, offrendo un equilibrio perfetto tra tradizione e modernità. Oggi, non è solo un punto di riferimento per chi cerca dolci di alta qualità, ma anche un luogo dove la passione per l’arte dolciaria si trasforma in esperienza fatta di attenzione ai dettagli.

Nel corso degli anni, la Pasticceria Peruzzi ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la qualità e l’eccellenza delle sue creazioni. «Il mio primo maestro è stato il babbo - dice alla toscana - se vuoi che i clienti tornino devi vendere un prodotto buono che piace a te, mi ricordava sempre. E aveva ragione». La famiglia Peruzzi continua a lavorare con dedizione, mantenendo viva una tradizione che affonda le sue radici nella storia di Prato e che, grazie all’impegno e alla passione tramandati di generazione in generazione, continuerà a deliziare il palato di molti per gli anni a venire. La storia di Peruzzi è quella di una famiglia che ha saputo trasformare una piccola attività in un’icona della pasticceria pratese, unendo passione, esperienza e un amore incondizionato per l’arte dolciaria. Un esempio di come il lavoro e la capacità di rinnovarsi possano portare al successo.
La storia
Quel garage sotto l’abitazione trasformato in laboratorio

La Pasticceria Peruzzi in via Pistoiese è aperta dal 1961 quando il fondatore Dino dette vita all’attività come fornitore di prodotti dolciari. «Fino al 1986 abbiamo fatto solo pasticceria, dopodiché siamo diventati anche un bar a tutti gli effetti - spiega Massimo Peruzzi -. Da quel momento in poi abbiamo registrato una crescita importante». Punto di riferimento per dolci e non solo.

La ricetta Biscotto di Prato Ingredienti: g 1000 Farina 00 g 900 Zucchero semolato g 330 (6 uova) Uova intere medie g 120 (6 tuorli) Tuorli g 600 Mandorle scure g 100 Pinoli Procedimento: impastare lo zucchero con le uova, aggiungere la frutta secca e poi la farina, non occorre lavorare a lungo. Formare filoncini da 250 g e disporre sulla teglia 60x40 5 filoncini sul lato di 40, pennellare con uovo sbattuto e cuocere a 200 °C per circa 20 minuti. Sfornare, lasciare intiepidire e tagliare trasversalmente. Conservazione in scatole ermetiche lontano da umidità e odori estranei. I biscotti si conservano e possono essere mangiati anche nei giorni successivi alla preparazione |