SAVERIO BARGAGNA
Teatri

Gioco del Ponte, come si prepara Tramontana: "La strategia farà la differenza. Non è più solo un gioco di ’omoni’"

Borea pronta a difendere la vittoria conquistata negli ultimi tre anni, parla il generale Matteo Baldassari "Orgoglioso di quanto abbiamo fatto. E questa sarà la prima vera edizione normalizzata dopo il Covid" .

La parte di Tramontana: "La strategia farà la differenza. Non è più solo un gioco di ’omoni’"

La parte di Tramontana: "La strategia farà la differenza. Non è più solo un gioco di ’omoni’"

Pisa, 29 giugno 2024 –  Può vincere ancora una volta Tramontana? Sarà possibile, dopo tre vittorie consecutive, portare ancora una volta il palio fra le mura più antiche di piazza Cavalieri e del Borgo? Ci crede Matteo Baldassari, generale della Nobile Parte di Tramontana.

Generale, come arriva Tramontana a questo appuntamento?

"Indaffarati fino all’ultimo istante, ma sereni del lavoro svolto sotto ogni aspetto, non ultimo l’impegno civile. L’impegno è stato massimo anche se – come sempre – il Ponte sarà l’unico vero giudice".

Mezzogiorno si annuncia più agguerrita che mai...

"Non mi sbilancio. Sono certo che sarà un bel gioco e che vi saranno tante sorprese".

In che senso?

"Quando le forze sono così equilibrate allora conta molto la strategia. Così come saranno decisivi gli scontri di fascia che sono sempre ’rischiosi’ da ambo le parti. Dopo i difficili anni del Covid ripartire non è stato affatto semplice. La macchina del Gioco è complessa e sono stati necessari anni per metterla di nuovo in funzione. Ritengo che questa possa considerarsi la prima edizione del Gioco veramente “normalizzata’ dopo la pandemia".

C’è chi sogna una rivincita fra San Michele e San Martino.

"Vedremo. Le nostre squadre sono sempre a disposizione della Parte e del comando secondo le strategie".

Certo è un vero peccato che il gioco del Ponte si disputi proprio durante la partita di calcio dell’Italia agli Europei.

"Abbiamo avuto veramente sfortuna. Ma un evento come il nostro, con la sua enorme complessità organizzativa, non può essere in alcun modo rimandato. Però le dirò...".

Che cosa?

"Sono certo che Pisa risponderà con passione. Quest’anno abbiamo lavorato tantissimo con le scuole e nei quartieri. Vi sono molte persone coinvolte. Tanti volontari che lavorano nell’ombra e che saranno sugli spalti".

Negli anni ’80 la partecipazione di Pisa era davvero imponente. Come è possibile tornare a quei numeri?

"La nostra città è profondamente cambiata. Trenta anni fa i quartieri erano abitati da pisani. Oggi, invece, viviamo in una città di servizi, negozi e studenti. Siamo di fronte ad una società più fluida e meno omogenea. Ma ciò che abbiamo perso in questi anni, in un certo qual modo, lo possiamo recuperare con altri strumenti: i social permettono a questo evento di avere una maggiore visibilità rispetto al passato. E poi molti studenti che si stanno avvicinando".

Perché?

"Perché il gioco si è raffinato. Non è più soltanto una questione di ’omoni’. Certo, il peso corporeo ancora oggi ha la sua rilevanza, ma la prestazione sportiva assurge ad un valore sempre maggiore. Così tanti atleti e altrettanti sportivi si stanno avvicinando. E poi è molto importante anche tutta l’attività di controllo sanitario posta in essere dal Comune. Tutto questo permette anche ai più giovani di essere protagonisti".

Generale, che cosa diciamo alla nobile Parte di Mezzogiorno?

"Buon gioco e che vinca il migliore".

Perché poi alla fine ’Vince sempre Pisa’...

(ride) "Sì, certo.... certo... ma non sono così tanto ipocrita...".