Lo sguardo senza confini del pittore. I migranti nei quadri di Di Giorgio

Nella sua produzione il pittore viareggino ha dedicato ampio spazio ai flussi delle persone in fuga. La moglie Giovanna ne descrive quella sensibilità che la fece innamorare oltre cinquanta anni fa.

VIAREGGIO

Due ragazzi, lei studia lettere all’università di Pisa, lui frequenta l’Accademia di Firenze. Si incontrano e si innamorano. Siamo negli Anni Sessanta lei è Giovanna Buffoni di Montignoso sorella di Francesco che dà il nome purtroppo al Trofeo Ciclistico Francesco Buffoni, evento di carattere internazionale, lui è Giorgio Di Giorgio, il nonno è Ettore, artista di calibro internazionale. A farli incontrare è una amica di Giovanna, Dide a Lido di Camaiore. La freccia di Cupido scocca e Giovanna e Giorgio, stessa lettera dell’alfabeto, si sposano in Comune a Viereggio: è il 10 novembre del 1965. Viaggio di nozze a Casoli ospiti della nonna materna del pittore. La Casa rosa di nonna Filomena, casa dell’accoglienza dove nonna Filomena, come attestano documenti storici, aveva accolto cittadini ebrei e li aveva salvati. Giovanna mentre riallaccia il filo della sua vita, si commuove: Giorgio è ancora il compagno della sua vita, l’amore della giovinezza. Il padre di Francesca e Francesco.

Cosa la ha fatta innamorare?

"Era una persona trasparente. Diretta, di una autenticità spontanea. Il suo essere è il frutto della famiglia, della mamma Angela, l’amore, del babbo Leonardo, la cultura, del nonno Ettore, l’arte".

Con Giorgio lei ha sposato anche l’arte, la pittura...

"Certo GIorgio è un pittore, la pittura ha rappresentato tutto. La famiglia e l’arte sono state il suo quotidiano. L’artista è un uomo libero e lui mi ha regalato la libertà. Sono stata un’insegnante"

Cosa era per Giorgio la pittura?

"Era l’epifania dei sentimenti e delle emozioni. È stata volontariato alla Crea e alla Casa di don Beppe, è stata essere vicino agli umili. È stata vivere la società immortalandola sulla tele: andare oltre l’arte figurativa"

Il legame con Viareggio?

"Attraverso la pittura ha ritratto il vivere quotidiano versiliese, il mare, le pinete, il lavoro, le spiagge le montagne".

Di Giorgio padre?

"Un genitore affettuoso".

L’artista è stato protagonista di una mostra a Pietrasanta al san Leone dall’8 aprile al 1 maggio organizzata dalla famiglia: il grande abbraccio al pittore, al marito, al padre. Il grande abbraccio all’artista che ha fatto della sua vita una mostra perenne con tele, poesie e racconti.

Maria Nudi