L’Accademia del Gusto nasce nel 2006 alla Spezia con lo scopo di ‘salvaguardare il gusto e la tipicità dei piatti’ e ‘unire uomini, donne e giovani qualificati che hanno dimostrato profonda passione per la buona tavola’ per riscoprire e e promuovere quei piatti, legati al territorio, che sono un’asse portante del nostro sviluppo culturale e turistico, attraverso visite ai locali della Riviera, del Golfo, in Val di Vara e Val di Magra, e della Lunigiana storica. "Per piatti tipici intendiamo quei piatti ‘mitici’, essenziali, senza troppe rivisitazioni che smembrano il gusto, capaci di trasmetterci delle sensazioni. Non solo per le caratteristiche del cibo, ma per quello che i piatti ci comunicano, come il ricordo, le testimonianze e il collegamento tra quello che si assapora e con chi quel cibo lo faceva", spiega Nicola Carozza, presidente dell’Accademia. Il club si ritrova una volta al mese al giovedì sera, in una trattoria o ristorante sempre diverso, per un appuntamento culturale e gastronomico. Dopo il suono della campanella da parte del presidente, inizia la conviviale con la presentazione della serata. Ogni accademico può segnalare un locale e proporre un menu diventando ‘simposiarca’ dell’evento.
Una storia lontana iniziata con Pietro Corte Enna, che mise insieme una combriccola di appassionati del buon cibo e giornalisti, lanciando iniziative per valorizzare la cucina del territorio con i cosiddetti ‘Trittici gastronomici’ e la riscoperta delle trattorie storiche. "Da questa eredità è nata l’Accademia del Gusto con Franco Carozza, mio padre, e le successive presidenze di Giuseppe Celeste e Valter Taglieri – prosegue Nicola – . Da alcuni anni ho raccolto il testimone di questa storia, che ha oramai collezionato oltre 200 eventi dedicati ai piatti tipici del territorio. Oltre alle cene e alle conferenze, in questi anni abbiamo fatto davvero tante iniziative". Intanto l’Accademia ha registrato le ricette dei 18 piatti tipici spezzini, poi ha realizzato ‘l piatti delle trattorie storiche’ con disegni all’inizio curati dall’artista accademico Carlo Caselli; e poi ancora ‘Il personaggio dell’anno’ consegnato, per esempio, a Guido Tonelli, Raffele Borriello e Dino Nascetti; senza dimenticare la scheda nutrizionale della mesciüa, il calendario dei piatti tipici o il ciclo di appuntamenti ‘I sapori delle frazioni’.
Marco Magi