Ugo Bassano è stato avvocato e studioso di diritto di fama, nonché uomo impegnato nella vita pubblica livornese. Nato nel 1908 da Armando Bassano, commerciante di cappelli, di religione ebraica e titolare di un negozio in via Santa Giulia, e da Pia Castelfranchi – anch’ella di religione ebraica – rimase orfano del padre Armando, scomparso nel 1917 durante l’epidemia di spagnola. Grazie al sostegno dello zio paterno, Gino Bassano, frequentò le medie e il liceo classico; nel 1926 si iscrisse a Giurisprudenza all’Università di Pisa. Nel 1931 la laurea, senza lode: si era presentato alla discussione di tesi senza camicia nera e distintivo del fascio, indisponendo membri di commissione. I primi contatti con antifascisti, al di fuori dell’ambito familiare, li ha negli anni universitari. Il suo impegno si manifesta attraverso la lettura di autori sgraditi al regime, come Benedetto Croce. Negli anni universitari si avvicina alle attività della Comunità ebraica livornese, entrando a far parte per un certo periodo del Circolo di cultura ebraica. Una volta laureato, inizia l’attività libero professionale nello studio dell’avvocato Giuseppe Funaro, ebreo anch’egli, socialista e amico di Giuseppe Emanuele Modigliani: inizia una brillante carriera di avvocato. L’attività gli procura i primi problemi col regime fascista, per il suo interessamento in numerosi casi di persone proposte per il confino, raramente per motivi politici, più spesso perché ebrei che hanno contravvenuto alle leggi razziali. Il Questore di Livorno decide di proporlo per il confino, misura revocata su intervento del Prefetto. L’inasprirsi della legislazione antiebraica lo convince infine a percorrere la via dell’emigrazione. Apprezzato studioso viene presentato all’Accademia di diritto internazionale di Washington. Si prepara ad andare in U.S.A. quando l’entrata in guerra dell’Italia impedisce la partenza. Con l’inizio del conflitto si accresce l’impegno politico antifascista. Nell’estate del 1943, grazie a un incontro con il dirigente comunista Lanciotto Gherardi, si avvicina al P.C.I.. La sua partecipazione alla lotta clandestina è però di breve durata perché sopraggiunge l’8 settembre e Ugo, che in estate ha lasciato Livorno a causa dei bombardamenti della primavera-estate 1943, inizia a girovagare per la Toscana per sfuggire ai rastrellamenti. Riannoderà i rapporti con il P.C.I. dopo la liberazione di Livorno. Con il dopoguerra inizia l’attività pubblica dell’avvocato Bassano, che per circa 35 anni sarà assessore al contenzioso del Comune. Negli anni dell’impegno amministrativo, segue e concorre a orientare le vicende della ricostruzione della città e del porto, oltre a curare acquisizioni al patrimonio pubblico, come quella dell’ippodromo Caprilli. L’attività politico-amministrativa finisce nel 1980 ma continua a esercitare la professione di avvocato fino agli ultimi giorni della sua vita. Muore il 28 luglio 1988, in seguito su iniziativa dell’Ordine degli Avvocati, gli viene intitolata un’aula d’udienza nel Tribunale di via Falcone e Borsellino. Adesso gli è stata intitolata l’area pubblica antistante il palazzo che ospita gli uffici comunali in via dei Pescatori.
Tempo liberoBassano, avvocato di fama e storico assessore