Funziona così. Un momento di tempo libero, un viaggio in una città d’arte o una gita in montagna sono la base per partecipare alla più grande caccia al tesoro al mondo: il "Geocaching". Ci si registra su un portale dedicato, poi si seleziona la città di partenza per vedere quanti "tesori" sono nascosti nelle vicinanze. Anche Livorno partecipa al gioco, con una manciata di "scrigni".
Questi ultimi altro non sono che piccole scatoline – ce ne sono di varie dimensioni, forme e colori – all’interno delle quali sono contenuti dei mini-registri. Solitamente è inserita all’interno anche una penna o un lapis, che serve a lasciare traccia del proprio passaggio. Qualche esempio? A Barriera Margherita (chissà dove...) è nascosto un tesoro, il titolo della prova è emblematico “Ultima fermata“. Ogni tesoro ha i suoi indizi da seguire: basta cliccare sulle info correlate e i suggerimenti per per completare il ritrovamento. Altri scrigni? sono sparsi un po’ ovunque in città, per esempio un tesoro è ben nascosto al “Giardino di Snoopy“ a Villa Fabbricotti mentre un altro è... “Murato un Fortezza“, incastonato nel monumento tra Venezia e Pontino.
Sfide di gruppo ma anche passatempo per turisti – i giocatori sono moltissimi – che colgono l’occasione per un giro insolito e divertente, spesso lasciando selfie sulla app dedicata. Si trovano anche in provincia, i tesori. Per esempio ce n’è uno a Castello Pasquini, un altro nella zona della stazione di Bolgheri, alla “Power trail - Promontorio di Piombino“, zona dove ci sono moltissimi tesori lungo i sentieri e i percorsi nel verde ma anche alla torre di Vada o ancora al Rogiolo e alla Fornace di Corbolone.
Questa speciale ’mania’ ha avuto inizio un po’ di tempo fa e per la precisione in America nel 2000. Si potrebbe dire che in un certo senso sfida altri giochi digitali in stile ’caccia ai Pokemon’: qui si usa l’ingegno ed è tutto reale.E all’Elba? Tanti riferimenti a Napoleone in un’ampia manciata di punti di gioco.
Non ci sono premi in denaro: una volta raggiunto il tesoro il moderno Indiana Jones lascia la firma sul registro cartaceo all’interno dei contenitori nascosti e rimette tutto a posto – avendo cura di non lasciar tracce o farsi scoprire – per il prossimo giocatore. Poi si aggiorna il profilo sul sito web www.geocaching.com o sulla app: dopo un certo numero di ritrovamenti si può incominciare a nascondere i propri tesori in un loop virtuoso. Da un lato ci sono gli ’hiders’ e dall’altro i ’seekers’: i primi si occupano di realizzare e posizionare i contenitori in punti ben precisi che poi verranno localizzati, mentre i secondi vanno a caccia degli stessi. Ma non si vince nulla. Solo fortuna e gloria…