Forum Ambrosetti, Pil in aumento. Dieci miliardi di export nel 2023

Segnali positivi sul fronte occupazione, con una crescita sul pre-Covid superiore alle altre regioni italiane

Segnali positivi sul fronte occupazione, con una crescita sul pre-Covid superiore alle altre regioni italiane

Segnali positivi sul fronte occupazione, con una crescita sul pre-Covid superiore alle altre regioni italiane

Più luci che ombre per l’economia della Liguria che, se ha nelle infrastrutture il suo punto debole, può contare su un incremento del Pil sopra la media nazionale, su fondi Pnrr in percentuale più alti di quanto sia il peso sul Pil, su un aumento dell’occupazione e una diminuzione dei neet, cioè i giovani inattivi. Dati questi emersi a Rapallo durante la presentazione dell’ottava edizione del rapporto strategico ‘Liguria 2030’ organizzato da ’The European House - Ambrosetti’ con il supporto di Regione Liguria.

Il forum ha messo in evidenza temi cruciali per lo sviluppo della regione, tra cui innovazione, infrastrutture fisiche e digitali, sistema portuale, economia del mare, transizione green, turismo e cultura. Il rapporto sottolinea la visione di sviluppo e lo stato di avanzamento delle infrastrutture regionali. La Liguria ha registrato una crescita del +5,1% nel 2022, posizionandosi al 4° posto a livello nazionale, mentre le stime per il 2024 e 2025 indicano un incremento del Pil rispettivamente dell’1% e dell’1,4%. L’export si conferma un pilastro dell’economia ligure, con un aumento del +33% nel 2022 e un valore di esportazioni che supera i 10 miliardi di euro per il 2023.

Anche il tasso di occupazione mostra segnali positivi, con una crescita rispetto al periodo pre-Covid tra le più alte in Italia, e una significativa diminuzione dei neet. Sul fronte delle infrastrutture, il rapporto evidenzia ritardi significativi che potrebbero tradursi in una perdita di valore potenziale di 4,2 miliardi di euro cumulati al 2030. Ma il completamento delle opere potrebbe portare a un aumento stimato del Pil regionale di 8,4 miliardi.

La transizione ecologica è un altro tema chiave, con margini di miglioramento nella raccolta differenziata e nella produzione di energia da rinnovabili. La Liguria si conferma leader in Italia per incidenza percentuale delle imprese dell’economia del mare e per posti barca e approdi turistici. "Le analisi – ha spiegato Valerio De Molli, managing partner e ceo The European House - Ambrosetti – sono estremamente positive e restituiscono l’immagine di un territorio dinamico, competitivo su scala nazionale e internazionale e fortemente orientato all’innovazione". "Il quadro delineato dai numeri di questo 8° forum è più che confortante: evidenzia una economia ligure in costante crescita, fattore che si riverbera direttamente sull’occupazione, altro punto cardine per lo sviluppo e il futuro della nostra terra". È il commento del presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana. L’assessore Marco Scajola interviene invece sul tema della rigenerazione urbana: "La legge sulla rigenerazione urbana rappresenta uno strumento fondamentale che è diventata best practice a livello nazionale per lo sviluppo urbanistico del nostro territorio. Grazie a questa legge è stato possibile dare avvio a cantieri pubblici e privati in luoghi abbandonati da decenni. A cominciare dal silos Hennebique; e poi Villa Zanelli, gioiello liberty del primo Novecento, fino allo storico albergo Angst di Bordighera edificato nel 1886 e rimasto chiuso dal 1936. E per ultima la ex Colonia Olivetti di Marinella, acquistata da un privato pronta a diventare un resort". Anche il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini commenta i dati: "La Spezia cresce in tutti gli indicatori presi in considerazione dallo studio, un grande successo di cui siamo orgogliosi. La provincia è prima per produttività del lavoro, misurata attraverso il valore aggiunto per lavoratore, che si attesta sul 69,1%, ma anche per il tasso di occupazione della popolazione in età lavorativa, ovvero la fascia dai 15 ai 65 anni, che è al 67,8%.Inoltre, ci confermiamo primi per l’incidenza dell’economia del mare su quella totale e secondi per numero di posti barca".