II primo anno senza Mario, il primo anno senza il suo papà. Il 2023 segna un momento spartiacque per il presepe luminoso di Manarola, che è tornato a splendere come da tradizione nel giorno dell’Immacolata sulla collina delle Tre Croci, regalando ancora una volta un mix di suggestione, atmosfera e magia. Era il 22 dicembre dello scorso anno quando, all’età di 94 anni, l’inventore della natività considerata fra le più grandi al mondo se ne andò, lasciano orfane la sua creazione e una comunità intera. Ma la sua eredità è stata prontamente raccolta da coloro che già lo avevano affiancato in vita per permetterle di crescere e diventare ogni anno più grande e più suggestiva: si tratta dell’associazione “Il presepe di Mario Andreoli”; oggi presieduta dal genero Bruno Damato, che ha preso il posto di Mario, conta 40 soci, 20 dei quali fisicamente si occupano di restauro, cura e allestimento sull’altura sopra il borgo, coadiuvati dai volontari del Cai, che assicurano il proprio aiuto per il ricambio e la sistemazione delle figure.
“Per noi, questa è un’annata particolare sotto tutti gli aspetti, soprattutto perché è il primo senza di lui” spiega il portavoce Fabrizio Andreotti, che accompagnò Andreoli nella sua ultima escursione sulla collina nel giorno del suo 94° compleanno. “Nel 2022 – continua – fisicamente stava già male, ma ci guardava da casa mentre sistemavamo e ci dava i suoi consigli, poi purtroppo, dopo l’accensione ha accusato un tracollo”. La prima fu nel 1961, per mantenere una promessa fatta al padre, mancato il 24 dicembre di quell’anno, racconta Andreotti. “In anni diversi, se ne sono andati a pochi giorni dal Natale, uno vicino all’altro. La natività di Mario si è allargata passando da quel tributo ad allargarsi prima a poche figure, con la classica capanna e la celebrazione delle ricorrenze liturgiche, poi gli anni sono passati, le forze sono venute meno e il presepe è arrivato a oltre 150 figure”. La solidarietà intorno a questo progetto, che si basa su creazioni “circolari” costituite da materiali di recupero è tanta, fatta e ricevuta. Grande il legame con i disabili, che Mario andava a trovare fino a Genova con una pecorella sottobraccio per rallegrarli. “Andreoli ci manca molto: una buona parte di noi è stata bambina con il presepe e oggi vogliamo portar avanti il suo sogno e la sua visione; facciamo dei sacrifici, la vita oggi è diversa, ma ce la mettiamo tutta per accendere la sua luce”. Una magia che quest’anno durerà fino a metà gennaio.