Molo Ravano, la gara entro maggio. Investimenti per circa 300 milioni. Con gli occhi puntati all’ex centrale

Contship mette in chiaro tempi e procedure per i lavori al terminal: "Operativi per l’inizio del 2027". Focus sulla Pontremolese: "Fondamentale, ma non possiamo aspettare 25 anni per vedere il raddoppio". .

La gara per l’ampliamento del terminal del gruppo Contship sarà pubblicata entro la fine di maggio. E lavori per la realizzazione del nuovo Terminal Ravano, che permetterà al La Spezia Container Terminal di aumentare traffici ed efficienza, dovrebbero iniziare entro la fine dell’anno, con l’obiettivo di "essere operativi in banchina tra le fine del 2026 e l’inizio del 2027". Lo ha annunciato nei giorni scorsi l’amministratore delegato del gruppo Contship Italia, Matthieu Gasselin, intervenuto al convegno ’Sotto il segno del porto 2’ organizzato dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale.

Si tratta di investimenti per circa 250 milioni cui si aggiungono altri 50 milioni sulle gru di Molo Fornelli, che guardano ai prossimi 20 anni. "Per questo ci serve stabilità a livello di politica locale, affinché non siano rallentate le opere e di conseguenza le assunzioni". Si parla di 100 nuovi ingressi. Gasselin ha confermato anche l’intenzione di Lsct di investire sulle aree della ex centrale a carbone della Spezia messe a disposizione da Enel, non solo in modo temporaneo per supplire agli spazi che verranno a mancare in banchina con la liberazione di Calata Paita e con il cantiere per la nuova stazione crocieristica, ma anche sul lungo termine. Contship si muove infatti su una prospettiva di ottimismo, con gli investimenti che sono stati programmati sulla Spezia, "i più importanti fatti dall’azienda in Italia negli ultimi 60 anni" ha aggiunto Gasselin, si aprono opportunità nei confronti del mercato Sud Europeo, come Germania, Svizzera e Austria. Fondamentale la Pontremolese. "Ma – ha ribadito l’ad – non possiamo aspettare 25 anni. Bene già sarebbe la soluzione di un secondo locomotore".

Per quanto riguarda invece le aree dell’ex centrale termoelettrica di Vallegrande, il colosso dei traffici portuali ha chiarito di nutrire aspettative in particolare nei riguardi degli spazi del carbonile ovest, dove potrebbero fin da subito essere installati alcuni mezzi elettrici. La prospettiva è infatti quella di ottenre maggiori spazi di movimentatazione anche in previsione della liberazione di calata Paita. "Ci siamo impegnati per restituirla nel 2025 ma abbiamo bisogno di altre aree per continuare a sviluppare il terminal, garantendo al contempo la migliore operatività possibile per la banchina.