"Gestione raffinata della popolazione aziendale" e "attenzione minuziosa alla fidelizzazione del cliente", i tratti distintivi di Oic Group. Una filosofia aziendale che contraddistingue l’azienda fiorentina specializzata nella congressistica (e non solo) , sin dal 1975, anno delle sua fondazione, mirata ad entrare "nelle corde intime" del cliente stesso. "Il nostro personale - spiega il dottor Nicola Testai, ceo di Oic Group - cura portfolio clienti di lunga data. Conosciamo persino i gusti favoriti di gelato", ironizza Testai.
Facciamo un passo indietro, quando, come e perché nasce Oic Group?
"Annarita Bonamici fonda nel ’75 una delle prime aziende in Italia a specializzarsi nell’organizzazione di congressi e nella gestione delle delegazioni Pharma, un settore che all’epoca era ancora poco sviluppato. La leadership e la visione di Annarita Bonamici hanno portato l’azienda a raggiungere grandi traguardi, grazie alla sua grinta e spirito imprenditoriale. Oggi in qualità di amministratore delegato posso affermare con orgoglio che l’azienda continua il suo percorso di crescita costante e di internazionalizzazione".
Quale know how rende il gruppo un’eccellenza nel panorama nazionale?
"Nei 50 anni di attività OIC Group è riuscito ad affermarsi come uno dei top player della meeting industry, organizzando e gestendo eventi e congressi di ogni dimensione in tutto il mondo. Con il suo know-how continua a supportare la crescita di Società Scientifiche, Associazioni di Pazienti e Aziende Healthcare attraverso l’ideazione e la produzione di eventi, convention e campagne di comunicazione. Questo è il risultato di un’attenta pianificazione strategica, investimenti in capitale umano e tecnologie, nonché un desiderio smisurato di fornire ai propri clienti e stakeholder la qualità e gli standard più elevati nella gamma di servizi offerti".
Veniamo alle sfide di domani, con quali prospettive e pianificazione affronterete il 2025?
"Nel business plan triennale di OIC Group, oltre al costante obiettivo di crescita, c’è un’attenzione particolare ai temi di sostenibilità, inclusività e nuove tecnologie. Questi aspetti sono strettamente legati al ruolo centrale delle persone e all’importanza del capitale umano. L’azienda riconosce che il successo a lungo termine dipende non solo dalla crescita economica, ma anche dall’impegno verso pratiche sostenibili".
A proposito di sostenibilità, quanto è centrale nella filosofia d’azione di Oic Group?
"Siamo da sempre attenti e sensibili al tema. Per esempio, a partire dal 2023, l’azienda si è impegnata a diventare carbon neutral attraverso la partnership con ’Up2You’, a gennaio 2024 abbiamo ricevuto la certificazione ISO 20121 e durante la Convention 2024 di Federcongressi&eventi ha ricevuto l’ambito riconoscimento ’Sustainability Award’. E, ad agosto 2024 ha ricevuto anche la certificazione PDR 125 sulla parità di genere. Infine, lo scorso 26 novembre abbiamo vinto il primo premio nazionale ’Italian Knowledge leaders per il congresso sostenibile World Landslide Forum 2023’, candidati per il premio con Destination Florence e Firenze Fiera".
Il mondo della congressistica, nell’era dell’AI, è in salute?
"Viviamo in un’epoca di cambiamenti rapidi e profondi, dove il mondo dei congressi e degli eventi è in continua evoluzione. Oggi, più che mai, dobbiamo guardare al futuro con una visione chiara e determinata. La sostenibilità, appunto, non è più solo una parola d’ordine, ma una necessità impellente. Tuttavia, dobbiamo chiederci: quante aziende adottano veramente un approccio sostenibile che vada oltre la facciata? Quante producono report di sostenibilità e, allo stesso tempo, investono nello sviluppo degli IDGs delle proprie persone? La tecnologia gioca un ruolo cruciale in questo percorso. Non possiamo più immaginare di lavorare senza il supporto tecnologico. L’intelligenza artificiale ha rivoluzionato il nostro modo di operare, ottimizzando il tempo e migliorando l’efficienza. Noi utilizziamo ampiamente le tecnologie sia per i processi interni che per quelli al servizio dei nostri clienti. Ma trovo fondamentale ricordare che la tecnologia non potrà mai sostituire l’essere umano. La mente umana resta insostituibile e dirige gli applicativi tecnologici a nostra disposizione".
Francesco Ingardia