Italia ancora isola felice. I comparti chimico e farmaceutico fanno da traino al Bel Paese

Veronica Poggi e Francesca Bignami di PwC Italia: "Su base nazionale le aziende tengono di più rispetto a quanto accade nel resto del mondo. Tanta voglia tra le imprese di trovare soluzioni per la competitività .

FIRENZE

A fare il punto sul comparto delle operazioni straordinarie (M&As) sono Veronica Poggi, partner di PwC Italia e Francesca Bignami, partner di PwC TLS.

Qual è la fotografia nel nostro Paese?

"A livello italiano, la frenata del mercato è stata meno accentuata rispetto a quanto registrato a livello mondiale, con una decrescita in volume del 3% rispetto al 2022 (da 1341 a 1299). Ciò dipende dalle dimensioni inferiori delle aziende, dalle operazioni, che richiedono meno finanziamenti, e dal potenziale di consolidamento del mercato".

Ci sono differenze fra i vari settori?

"La contrazione più evidente è stata registrata dal comparto dei servizi finanziari, che chiude l’anno con -17,1% in volume: un dato che non sorprende. Diversamente, il settore chimico-sanitario ha mostrato una certa vivacità, registrando un surplus pari al 2,4% rispetto al periodo precedente".

Quali sono stati gli sviluppi nel corso dell’anno?

"Dopo l’ottimismo di gennaio riguardo a una ripresa dell’attività di dealmaking, il mercato M&A ha incontrato nuove sfide, che hanno reso più incerti gli sviluppi e rallentato il ritmo degli accordi nella prima metà del 2024. A inizio anno, con i tassi di interesse al picco e ampiamente previsti in calo, i dealmaker erano pronti per un aumento dell’attività che avrebbe finalmente posto fine a uno dei peggiori mercati ribassisti di M&A in un decennio. Tuttavia, le banche centrali hanno mantenuto i tassi più alti per più tempo del previsto, e sebbene alcuni promettenti megadeal fossero stati annunciati nelle prime settimane dell’anno, lo slancio si è esaurito".

Cosa prevedete per il futuro?

"L’attività di M&A riprenderà (anche se probabilmente più velocemente in alcuni settori che in altri), per la grande necessità di concludere accordi e allentare la pressione sui fondamentali strategici ed economici che sostengono le transazioni, una pressione che aumenta di mese in mese creando una spirale recessiva. Inoltre, le aziende si stanno rivolgendo a M&A per accelerare la crescita e reinventare le proprie attività in un momento di cambiamento tecnologico dinamico: l’intelligenza artificiale sta infatti sconvolgendo i modelli di business e l’interesse ad investire è alto e diffuso a tutti i comparti".

In che modo favorire la crescita del settore?

"Considerate le sfide sottostanti al completamento delle transazioni odierne, è più importante che mai per i deal-maker avere una roadmap strategica per la crescita inorganica. Inoltre, in un periodo di allentamento monetario, con tassi di interesse in calo e una politica economica più accomodante, la risoluzione di una o più delle incertezze sopra discusse potrebbe fornire la spinta necessaria al mercato, infondendo nuova fiducia negli operatori e aprendo la strada ad un rinnovato dinamismo nelle operazioni".

Insomma, essere preparati è il messaggio dominante. “Una solida preparazione e il ripristino della fiducia saranno essenziali per la ripresa dell’attività di M&A. Stiamo vedendo segnali che la preparazione degli affari è in itinere e, una volta che la fiducia riprenderà, ci aspettiamo che il mercato (e i dealmaker) si muoveranno rapidamente” (Lucy Stapleton, Pwc Global Deals Leader).

Lisa Ciardi