FIRENZE
"Negli ultimi sedici anni sono passati di qui più di 5 milioni di persone. Abbiamo imparato a gestire la folla". A dirlo è Massimo Gramigni (foto in alto), presidente dell’Associazione Nelson Mandela Forum che gestisce quello che un tempo si chiamava Palazzo dello Sport di Firenze e che oggi è conosciuto come "Mandela Forum", situato al Campo di Marte.
Presidente, quali le caratteristiche del Mandela Forum?
"Anche se è una ‘vecchia scatola’, visto che la struttura è del 1985, si presta a tanti tipi di eventi, dallo sport alla musica passando per eventuali riunioni di condominio. Durante il Covid è diventato addirittura il più grande hub dell’Asl Toscana centro e della Regione: in 13 mesi sono state inoculate 828mila dosi, con punte di 25mila vaccinazioni a settimana".
La capienza massima di 8mila spettatori è un limite?
"Nella pratica non lo è perché in tutti questi anni abbiamo imparato a gestire i grandi eventi. Nei giorni scorsi, per esempio, il concerto dei Maneskin ha visto arrivare ragazzine già la sera precedente il live, ma non ci sono stati problemi: le file sono state rispettate, abbiamo fornito l’assistenza giusta. Basta poco per creare complicità con i fruitori della struttura anche perché se tratti bene il pubblico poi questo torna".
Come è la gestione?
"Non abbiamo debiti, ci autofinanziamo. Siamo nati per rendere un servizio alla cittadinanza e a tutto il territorio e questo facciamo, seguendo dei precisi valori. Quando 12 anni fa, il palazzetto è stato intitolato a Nelson Mandela, abbiamo fatto una precisa scelta rinunciando addirittura a uno sponsor molto importante. Ed è stata la cosa più giusta che abbiamo fatto. La scelta di dedicare il nome al leader sudafricano, ha due finalità: sottolineare l’impegno e la figura di Mandela soprattutto alle nuove generazioni e promuovere iniziative di solidarietà verso specifici progetti umanitari".
Barbara Berti