di Monica Pieraccini
FIRENZE
Secondo le stime Irpet, tanto nel 2024 che nel 2025 il prodotto interno lordo toscano dovrebbe segnare un aumento in termini reali di +0,8 %, con una dinamica "moderatamente espansiva del ciclo economico" che trarrebbe vantaggio dall’aumento dei consumi delle famiglie, le quali però, pur migliorando la propria posizione, non riusciranno quest’anno a compensare la perdita del potere d’acquisto. Sul fronte occupazione, il 2024 dovrebbe essere un anno positivo. Facciamo il punto con l’assessore regionale all’economia e turismo, Leonardo Marras.
Quali segnali le arrivano dall’economia fiorentina e toscana?
"L’economia toscana segnala gli stessi andamenti nazionali e continentali. A poco serve consolarsi per qualche decimale in più rispetto alla media nazionale, che potrebbe essere dovuto alla buona inerzia dell’export a fine anno scorso, ma non è detto si mantenga a lungo, e dai numeri del turismo, soprattutto nelle città d’arte e in particolare a Firenze. D’altra parte, l’inflazione ha ulteriormente impoverito i salari degli italiani e anche la domanda globale ha subito forti rallentamenti".
A Firenze la pelletteria soffre, in generale rallenta la moda, frena l’export. Cosa si può fare e si sta facendo per questo comparto?
"Ci sono dinamiche cicliche che si risolveranno entro pochi mesi. Il problema sarà per i soggetti più piccoli che hanno meno ossigeno delle grandi imprese. Dovremo avere cura prima di tutto di queste realtà e del lavoro che offrono a migliaia di toscani. Questa crisi è anche l’occasione per entrare ancora più in profondità e puntare ad uscirne rafforzati grazie ad investimenti in qualità e ad una filiera che si presenta tutta con grande responsabilità sociale e che promuove un lavoro qualificato, sicuro e stabile.
Per questo dovremo riattivare il tavolo istituzionale costituito dal presidente Eugenio Giani a inizio 2021 che ci guidò per uscire al meglio dalla pandemia".
Il turismo sarà anche quest’anno determinante per l’economia toscana?
"Ce lo auguriamo. Ci sono fattori ancora incerti, a partire dal contesto internazionale, ripiombato in un clima di diffidenza per i movimenti a lungo raggio a causa delle guerre. Ma ci aspettiamo di rivedere con maggiore intensità gli arrivi asiatici, di consolidare la nostra attrattività nei confronti degli americani e l’apertura ancora più strutturata verso le provenienze europee. Dobbiamo lavorare perché tutte le destinazioni locali, e non solo Firenze, siano in grado di accogliere sempre di più i turisti stranieri".
Quali saranno nel 2024 le iniziative della Regione a sostegno delle imprese toscane e fiorentine?
"Vogliamo accompagnare il nostro sistema produttivo, dopo anni difficili, ad investire su ricerca, innovazione, digitalizzazione e competitività. Sono questi i cardini delle misure che abbiamo cofinanziato e inserito nel nuovo settennato 2021-2027 del Fesr per aiutare gli investimenti delle imprese toscane. Si tratta di oltre 517 milioni a disposizione, che svilupperanno oltre 2,7 miliardi di investimenti privati".
La Toscana sta usando bene le risorse del Pnrr?
"I governi precedenti e anche quello attuale hanno scelto una gestione molto centralizzata del Pnrr. Abbiamo criticato sin da subito questa impostazione perché non riconosce il carattere particolare dell’economia italiana, molto legata alle condizioni e ai sistemi locali. Non mi occupo direttamente di interventi pubblici, ma mi pare che le pubbliche amministrazioni toscane, tra cui la Regione e il suo sistema, stiano facendo bene il loro dovere avendo saputo ottenere finanziamenti ingenti e già dimostrato capacità realizzativa. Questo è davvero molto importante perché può determinare anche un effetto moltiplicatore della crescita economica".