EMANUELE BALDI
Top 500 Firenze

Strategie e coraggio: "Dalla Toscana diffusa al rilancio della moda. Così questa terra vince"

Il governatore Eugenio Giani fotografa lo stato di salute dell’economia. Il ruolo chiave delle infrastrutture: "Una volta concluse sarà la svolta". "La riorganizzazione di Peretola? Più sicurezza e volano di crescita".

Strategie e coraggio: "Dalla Toscana diffusa al rilancio della moda. Così questa terra vince"

Il reparto produttivo di un’azienda di confezionamento abiti (foto di archivio)

Presidente, lei insiste spesso sul tasto delle infrastrutture come volano dell’economia toscana. Quali quelle strategiche in un prossimo futuro?

"Ci sono alcuni progetti che sono tutt’ora in corso e che, una volta completati, garantiranno una vera e propria svolta alla Toscana. Penso al completamento del raddoppio della ferrovia tra Pistoia e Montecatini, all’Alta Velocità fiorentina, con il sotto attraversamento e la nuova stazione: qui i lavori stanno procedendo molto bene, sarà un’opera che cambierà il volto di Firenze, dell’area metropolitana e della nostra regione".

Altri esempi?

"Ci metterei anche il ponte fra Signa e Lastra a Signa, strategico per la Piana fiorentina e la piena valorizzazione delle tramvie, sempre a Firenze. Senza poi scordare l’adeguamento della Firenze-Pisa-Livorno e il collegamento fra Siena e Grosseto che sta ben procedendo e la strada regionale 429".

Toscana diffusa. Come si coniuga la sua idea di regione multiforme con lo sviluppo economico dei territori? Qualche esempio virtuoso e qualche zona che ancora può crescere?

"La Toscana diffusa è un vero e proprio modello di sviluppo che combatte gli squilibri territoriali e promuove una crescita equilibrata: sostiene territori e comunità più fragili valorizzandone le specificità. Parliamo di territori caratterizzati da minore densità abitativa e maggiore difficoltà di collegamento alle più grandi concentrazioni urbane e che comunque hanno rilievo storico, culturale paesaggistico e ambientale. L’obiettivo è quello di valorizzare la costellazione di borghi storici e autentici; la Toscana, oltre alle sue città prestigiose d’arte, ha questo tesoro, assieme a una campagna con un alto valore ambientale e paesaggistico. Borghi, cultura, campagna, ambiente, servizi ai cittadini e turismo di qualità, tutto in un naturale equilibrio: questa è la Toscana diffusa".

Il turismo è una risorsa enorme ma negli ultimi tempi è quasi demonizzato. Le imprese possono contribuire a una redistribuzione dei flussi sul territorio. Potrebbero trarne vantaggi?

"Il turismo è uno dei motori dell’economia toscana, vale il 13,5% del Pil, e siamo d’accordo riguardo alla possibilità di regolarlo per il bene soprattutto di alcune destinazioni, come le città d’arte. La Toscana ha introdotto la suddivisione del territorio in Ambiti turistici, ne abbiamo creati 28, proprio con l’obiettivo di creare delle sinergie con gli operatori privati nell’ottica di promuovere tutta la regione e tutte le sue destinazioni per cercare, in qualche modo, di indirizzare i flussi. Toscana diffusa appunto. Il contributo del mondo imprenditoriale è fondamentale".

Lo sviluppo di Peretola è un’architrave dell’economia fiorentina. Quanto tempo dovremo attendere affinché si trasformi in un partner definitivo per lo sviluppo?

"La riorganizzazione di Peretola con una importante e bella aerostazione e una pista che adegua la sua direzione alla compatibilità ambientale non è solo un fatto economico, è un fatto di sicurezza e naturalmente diventa un volano di crescita per i milioni di passeggeri che vanno e vengono in Toscana. Fosse per me i cantieri dell’aeroporto partirebbero domani, spero che tutti gli enti, le istituzioni e coloro che hanno per legge voce in capitolo nel partecipare alle conferenze dei servizi e alla definizione del nuovo assetto di Peretola lavorino con spirito costruttivo".

La moda soffre, eppure Firenze ne era la capitale. Da dove passa un possibile riscatto?

"Dobbiamo fare fronte comune contro la crisi. Abbiamo riunito il tavolo regionale con le parti sociali e gli enti locali per studiare iniziative comuni a salvaguardia del settore della moda. Ci confronteremo con i parlamentari e gli europarlamentari toscani, con Irpet e con i rappresentanti dell’intero sistema produttivo. A dicembre dedicheremo al sistema toscano della moda un forum per strategie di rilancio".