FIRENZE
Non solo un luogo di esposizione per far conoscere un patrimonio culturale, ma soprattutto uno strumento per promuovere la cultura dell’infanzia. Il Museo degl’Innocenti nato nel 1890 per presentare le opere d’arte più prestigiose pervenute all’istituto per eccellenza dei bambini, dal 2016 ha un nuovo allestimento.
Racconta un’istituzione unica al mondo attraverso tre percorsi: la storia dal 1419 ai giorni nostri, l’architettura dell’Ospedale progettata da Brunelleschi e le opere d’arte con il loro significato e il legame con l’istituzione. Ci sono i nomi dei "nocentini" o "gettatelli", ossia i bambini accolti nell’Istituto e i frammenti di storia dei loro genitori costretti ad abbandonarli della miseria in cui vivevano. Ci sono le grandi opere d’arte, dalle terracotte di Andrea e Luca Della Robbia all’Adorazione dei Magi di Domenico Ghirlandaio, dalla Madonna in trono col Bambino e gli angeli di Francesco Morandini detto "Il Poppi" a quelli di altri artisti che, come lui, sono cresciuti agli Innocenti.
Sempre dal 2016 il Museo accoglie esposizioni temporanee dedicate ai temi dell’infanzia e dell’adolescenza. È in corso "Escher", ma recentemente c’è stata la "Bonelli Story" sulle case editrici di fumetti del mondo, "Un’eredità inaspettata" a 700 anni dalla morte di Dante e ancora prima "I love Lego" coi mattoncini, "Disconnessi" sul rapporto adolescenti-nuove tecnologie e "Bambini per sempre". "Il Museo degli Innocenti ha un enorme valore storico artistico – sottolinea la presidente dell’Istituto Maria Grazia Giuffrida –. Conserva opere di pregio e racconta una storia unica al mondo: quella dell’ente e dei bambini che qui hanno vissuto. L’Istituto è stato innovatore in materia di cura e crescita dei piccoli meno fortunati, accogliendo e offrendo opportunità di crescita. Ha contribuito a determinare e plasmare alcuni aspetti legati all’infanzia della società così come la conosciamo oggi. Tutto questo è qui raccontato".
Il Museo è anche Bottega dei Ragazzi: dal 2006 propone laboratori creativi ed esperienze pratiche che insegnano a bambini dai 3 anni in su e alle famiglie il linguaggio dell’arte e trattano di diritti e della loro promozione.
Manuela Plastina