Nel Paleolitico, la razza umana si trova ad affrontare un’era glaciale senza precedenti che minaccia la sopravvivenza della specie. Confinati nelle caverne, gli ultimi esseri umani assistono impotenti alla propria estinzione. Solo una felice coincidenza potrebbe permettere agli esseri umani di sopravvivere... Che sia mai la consolazione del sesso?
Per scoprirlo non c’è che guardarsi “Hardrocks“, non a caso vietato ai minori di 14 anni, che è uno degli 88 film, di cui oltre la metà anteprime, nel cartellone di Archeofilm 2024, sesta edizione del Festival internazionale di Archeologia Arte e Ambiente organizzato dalla rivista Archeologia Viva (Giunti Editore).
L’appuntamento è da domani al 10 marzo al Cinema La Compagnia.
“Hardrocks“, in progamma venerdì pomeriggio, è un simpatico corto animato, frutto del progetto studentesco di una scuola francese di animazione e design, per la regia di Bérangère Géhan, Juliette Uliana, Félicie Diaz, Lise Caro, Paul-Emile Landez.
Ma le pellicole in equilibrio sulla linea del tempo tra passato, presente e futuro sono molte altre, con film in concorso e proiezioni non stop mattina e pomeriggio, ospiti internazionali e incontri con i registi.
Moltissimi i temi al centro del festival, che dalla preistoria attraversano i millenni per arrivare ai miti greci, l’antico Egitto, l’impero romano, gli eserciti medievali, i Vichinghi, Inca. E ancora tesori sommersi, arcaiche usanze religiose, minacce ecologiche.
"Quest’anno il nostro Festival cade l’8 marzo - spiega Giuditta Pruneti, direttore di Firenze Archeofilm -. Una giornata che celebreremo all’insegna della donna, archeologa, studiosa, regista, attrice o spettatrice che sia. Lo dobbiamo a tutte le donne: quelle imbavagliate dai regimi, quelle bastonate dai consorti, quelle ancora in lotta, quelle che non possono lottare più. A tutte le donne che hanno cambiato il mondo, e a quelle che vogliono provare a farlo".
Si parlerà dell’universo femminile anche nel docufilm "La Donna Longobarda". E ancora in “Banksy e la ragazza del Bataclan“, che ripercorre l’incredibile viaggio dell’opera iconica realizzata da Banksy al Bataclan, che simboleggia l’orrore del terrorismo e il paradosso della street art e di Banksy stesso.
Il 10 marzo ci sarà il ricordo dell’archeologo Sebastiano Tusa, soprintendente del Mare in Sicilia e assessore regionale ai Beni culturali, morto il 10 marzo 2019 nel disastro aereo dell’Ethiopian Airlines: “Firenze Archeofilm proporrà due pellicole che vedono Tusa protagonista e testimone di importanti scoperte archeologiche sopra e sotto il mare.
Torna quest’anno l’esercito di studenti universitari, che, grazie alla rinnovata collaborazione con Università di Firenze, dovrà valutare oltre 40 cortometraggi per l’attribuzione del “Premio studenti UniFi”.
Saranno assegnati inoltre il Premio “Firenze Archeofilm” al film più votato dal pubblico in qualità di giuria popolare; Premio “Università di Firenze”; Premio “Studenti UniFi” al miglior corto; Premio “Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria” al miglior film di archeologia preistorica.
Info e programma completo su www.firenzearcheofilm.it