Nuova vita (e 13 sale) per la Specola: "Cultura e scienza per tutti"

Dalla storica collezione zoologica alle cere botaniche e alla mineralogia. "Rappresenta l’identità della città"

Nuova vita (e 13 sale) per la Specola: "Cultura e scienza per tutti"

Nuova vita (e 13 sale) per la Specola: "Cultura e scienza per tutti"

FIRENZE

Dopo 250 anni dalla sua fondazione e dopo un intervento di riqualificazione che ha portato a 13 nuove sale, il Museo della Specola, il primo esempio in Europa di istituzione scientifica per tutti, è riaperto. Inaugurato il 21 febbraio 1775 come ‘Imperiale e reale museo di fisica e storia naturale’ dal Granduca Pietro Leopoldo, il museo è tornato accessibile ieri, proprio nel giorno del suo compleanno, dopo la chiusura per lavori nel 2019. L’intervento ha interessato 2.280 metri quadri ed è stato finanziato dalla Regione Toscana (per 3,5 milioni di euro) e dall’università di Firenze (per 2,5 milioni).

"Ci tengo tanto a questo museo che fin dalla sua nascita è stato l’espressione della Toscana che guarda al futuro, che crede nella ricerca, nell’innovazione". A dirlo è stato il presidente Eugenio Giani, che ieri mattina ha partecipato all’inaugurazione ufficiale insieme alla rettrice dell’Università Alessandra Petrucci, al presidente del Sistema Museale di Ateneo Marco Benvenuti e al sindaco Dario Nardella. "La Specola - ha aggiunto Giani - è un luogo speciale che caratterizza la città e ne rappresenta la sua identità dal punto scientifico che nasce proprio nel periodo dell’illuminismo, quando a guidare la Toscana era il Granduca Pietro Leopoldo, che più di ogni altro seppe tradurre lo spirito riformatore dell’illuminismo in tutte le discipline". Ora La Specola, che fa parte del Sistema museale dell’ateneo fiorentino, propone nuove sale dedicate agli inizi della ceroplastica, alle cere botaniche - che tornano visibili dopo un secolo - e alla mineralogia. Di rilievo, è la collezione medicea di pietre lavorate: ne fanno parte due coppe in diaspro e una in giada nefrite di Lorenzo Il Magnifico, e la tazza in lapislazzuli a forma di conchiglia di Cosimo I. L’esposizione illustra anche l’evoluzione dei minerali unici al mondo, dalle tormaline ed ematiti dell’Elba allo zolfo della Sicilia, fino ai cristalli di topazio e acquamarina del Brasile. Al secondo piano si snoda il percorso ‘Arte e Scienza’, dedicato all’evoluzione della ceroplastica fiorentina. Si può di nuovo ammirare la storica collezione zoologica con animali di tutto il mondo: 4.600 gli esemplari, le cere anatomiche settecentesche, il Salone degli scheletri, la Tribuna dedicata a Galileo Galilei e il Torrino. "Lieta di poter offrire nuovamente alla città e al pubblico questo straordinario tesoro di conoscenza, realizzato secoli fa come sviluppo di un’idea modernissima: la cultura e la scienza devono essere per tutti. Proprio in questo Museo sono nate nell’Ottocento varie cattedre di discipline scientifiche che, attraverso vari passaggi, hanno mantenuto vivo a Firenze l’insegnamento superiore aprendo la strada alla costituzione ufficiale nel 1924 dell’Università, di cui quest’anno celebriamo il centenario" ha detto la rettrice Alessandra Petrucci.