Funzionario sì, ma con fantasia: "Mi diverto a creare mondi paralleli"

Antonio Alvares è autore della saga letteraria dal titolo “Luna”. In questi giorni di fine anno è uscito il quarto episodio della serie, un corposo libro dal titolo “I giorni del Ragnarok” .

Antonio Alvares con l’ultima sua creazione letteraria

Antonio Alvares con l’ultima sua creazione letteraria

Una passione immensa per fantasy e fantascienza che ha maturato sin da bambino. Ed è cresciuta con l’età anche se adesso, dopo la laurea in Giurisprudenza, è funzionario amministrativo del Comune di Cecina. Quella di Antonio Alvares è una bella storia che si concretizza in una saga letteraria dal titolo “Luna”. In questi giorni di fine anno è uscito il quarto episodio, un corposo libro dal titolo “I giorni del Ragnarok” . Nato a Catania, Alvares ha vissuto in Piemonte e dall’età di 14 anni si è stabilito a Cecina. Nei giochi di ruolo più che quello di interprete Antonio Alvares ha vestito i panni del Dungeon Master, il narratore. "Questa figura – spiega Alvares - si occupa di far avanzare l’avventura per i giocatori che decidono cosa esplorare. Il narratore descrive i luoghi e le creature che gli avventurieri dovranno affrontare, mentre i giocatori animano i loro personaggi". Ma tutto come parte? "Ci trovavamo i venerdì sera e invece di scegliere il pub o la discoteca – andavamo in una casa di Cecina dove si svolgevano queste storie di fantasia. Sono arrivati anche gli spettatori. Uno di questi appassionati mi disse che questa fantasia meritava di essere valorizzata anche con dei libri. Ecco che ho ideato il progetto ‘Luna’, una saga che ora è arrivata al quarto lavoro". La prima uscita nel 2016 con “Il Sequestratore di Graal”, tre anni dopo “La notte dell’homecoming”, nel 2021 dopo il Covid “La vendetta di Asgard”. Ora un altro passaggio che non sarà l’ultimo con “I giorni del Ragnarok”. "Ogni libro – spiega Alvares – è la continuazione dell’altro. Ho il mio lavoro, la mia famiglia con due bambini e quindi scrivo la sera tardi, quando i piccoli vanno a dormire. Io sono abituato a organizzarmi: in un’estate elaborai il canovaccio della saga lavorando dalle 3 di notte alle 11 della mattina. Da quella struttura base scrivo e mi piace che lo ‘scheletro’ di ogni opera sia su carta. Poi la scrittura continua su computer. Nella mia idea la saga arriverà a dieci volumi e ho già in mente tutto". Perché unire fantasy a fantascienza? "Mi diverto a creare uno o più mondi paralleli. Credo che fantasy e fantascienza siano una metafora della nostra realtà. La pandemia e la guerra solo pochi anni fa sembravano fantascienza e purtroppo sono diventati realtà. Un lettore mi ha detto che i miei libri si leggono due volte: una per capire la trama e una per capire il mondo".

E.Sa.