Dall’idea dell’ottobre scorso di Federica Pracchia, sua madre Patrizia e altre tre amiche è nato “Le bimbe riusano“, gruppo di donne volontarie che mettono insieme le loro capacità e la loro arte per creare una rete di sostegno alle donne. Un gruppo che si impegna in iniziative a favore della cittadinanza come quello che ha fornito delle borsine porta drenaggio alle donne che si sono operate per il tumore al seno nell’Ospedale di Livorno. Tutto questo partendo da materiali di recupero donati dai cittadini e abilmente cuciti.
"Questa è un’iniziativa di donne per le donne e nasce dalla necessità di unirsi in una situazione serena e creativa per creare una rete di sostegno e benessere per le donne – ha raccontato Federica Pracchia, infermiera dell’educazione e promozione della salute dell’Asl Livorno e una delle fondatrici – Nel nostro gruppo non solo facciamo cose, ma condividiamo le nostre capacità, io ad esempio non ero in grado di cucire, ma quando ci siamo trovate per creare le borsine ho avuto la possibilità di imparare qualcosa di nuovo. L’idea delle borsine è nata dalla condivisione di esperienze: ognuna di noi aveva vissuto in prima persona o con un familiare il dolore di un tumore. Da lì è partita un’iniziativa che ha coinvolto anche diverse realtà cittadine che ci hanno donato tutti i materiali e macchine per cucire". Non si ferma alle borsine porta drenaggio il lavoro del gruppo: "Stiamo portando avanti l’attività Scambialibriamo, nata dalla passione che mia madre mi ha trasmesso per i libri. Tutto è cominciato quando volevo riciclare i libri che avevo in casa non avendo più spazio, in quel periodo stava aprendo la biblioteca in Capraia e li ho donati a loro: ho fatto un post social chiedendo a chiunque di donare i libri che non utilizzava più e la risposta è stata incredibile. Abbiamo donato centinaia di libri alla biblioteca, oltre a sostenere i book-crossing della nostra città. Inoltre, abbiamo aperto delle zone scambia-libri nei bar Madiba e Maggi, oltre che in due punti dell’ospedale: al Cerion e all’interno dell’Hospice, dove è stato in cura mio padre per un tumore alla testa che l’ha portato via lo scorso anno. Prima di morire mio padre mi ha fatto promettere di aprirci una piccola biblioteca e ci siamo riuscite. Per il 2025 abbiamo contatti con un’associazione a sostegno delle mamme di bimbi oncologici, l’idea è produrre cose che saranno vendute a un mercatino dall’associazione stessa, che col ricavato farà una donazione per la Pediatria di Livorno".
Daniele Mazzi