Uno sguardo alle stelle: "Il mio cuore per lo spazio"

Marco Telara è l’ingegnere padre dei lanciatori Ariane per fare ricerca. È stato migliore allievo e ufficiale di Marina dove ha vinto la sciabola d’onore.

Marco Telara è una vera e propria eccellenza nel suo campo

Marco Telara è una vera e propria eccellenza nel suo campo

L’Europa può esplorare lo spazio in autonomia anche grazie al carrarese Marco Telara, l’ingegnere aerospaziale padre dei lanciatori Ariane. Telara dopo la laurea con lode conseguita all’università di Pisa, dopo una breve esperienza nella società pisana Ingegneria dei Sistemi ha frequentato il servizio militare da ufficiale di Marina, dove si è distinto vincendo la sciabola d’onore (premio Mariponave) come migliore allievo.

"Finito il servizio militare sono stato assunto in Avio, a Colleferro – racconta Telara –. Lì sono entrato come progettista grazie alle conoscenze che avevo acquisito durante la tesi sperimentale a Tolosa su un aspetto specifico dei motori a propellente solido, e mi sono occupato del lanciatore Ariane 5, all’epoca l’unico sistema europeo per la messa in orbita dei satelliti. Con Ariane 5 sono cresciuto molto perché dal fare l’ingegnere specialista, sono passato al ruolo di responsabile tecnico, dapprima del solo propellente solido, e poi di tutto il motore, e nel 2010 ne sono diventato il capo programma, iniziando ad occuparmi non più dei soli aspetti tecnici ma anche e soprattutto degli aspetti economici".

"Nel 2013 la società mi ha incaricato di occuparmi del programma Ariane 6. Questa è stata una grande occasione di crescita professionale: dopo 12 anni a passati a lavorare su un progetto di produzione, iniziavo ad occuparmi di un progetto di sviluppo, partendo veramente da un foglio bianco – prosegue Telara –. La posta in gioco era altissima, ancora non si sapeva quale sarebbe stata l’architettura del lanciatore e vari paesi europei spingevano per configurazioni senza motori a propellente solido, tagliando fuori dal business la società per cui lavoravo. Aveva vinto la configurazione che massimizzava l’utilizzo dei motori che avremmo dovuto sviluppare e produrre, un successo inimmaginabile per l’Italia".

"Nacque il motore P120C che viene usato non solo su Ariane 6, ma anche sul lanciatore Vega C. Di luglio il primo volo di Ariane 6, anch’esso un grandissimo successo con un posizionamento perfetto dei satelliti in orbita. Con questo lanciatore l’Europa ha completato la famiglia di lanciatori europei – specifica l’ingegnere aerospaziale –, che gli garantiscono l’accesso autonomo allo spazio, un valore inestimabile per l’Europa, ancor più in un momento geopolitico delicato come quello che stiamo vivendo dopo lo scoppio della guerra in Ucraina".

"Le sfide però – prosegue – non sono finite perché nel momento in cui iniziava la fase di industrializzazione di questo motore per garantire una cadenza di produzione di 35 motori all’anno, si è deciso di sviluppare una versione ancora più grande. Questo motore permetterà ad Ariane 6 – conclude Telara – di lanciare a un prezzo competitivo, la costellazione di satelliti Kuiper che Jeff Bezos sta sviluppando per garantire l’accesso a internet via satellite. Dal 2022 mi sono trasferito a Parigi perché Avio mi ha chiesto di ricoprire il ruolo di direttore programmi della Europropulsion, società partecipata al 50% da Avio e al 50% dalla francese Arianegroup, una joint venture di Airbus e Safran".

Alessandra Poggi