Firenze, 23 maggio 2022 - Un pomeriggio di grandi campioni ed emozioni, "leggende" del passato e protagonisti del presente (e del futuro): Firenze è tornata a essere capitale del calcio con la Hall of Fame dell calcio italiano che si è svolta nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Si tratta del riconoscimento istituito nel 2011 da Fondazione Museo del Calcio e Figc per celebrare i giocatori che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del calcio italiano. e dopo un anno di a stop, la "Hall of Fame" torna ad accogliere e premiare nuovi campioni (e campionesse) con un parterre impressionante: da Rummenigge a Sara Gama, da Michelotti a Rocchi, da Armando Picchi a Cabrini, da Fino Fini a Romano Fogli, da Cabrini a Mazzone, da Conte a Barbara Bonansea, da Sartori a Percassi.
VIDEO: PARLANO BONANSEA E GAMA
“C’è voglia di vivere il calcio nel nostro Paese - ha sottolineato dal palco il presidente federale, Gabriele Gravina - Oggi è davvero una bella giornata, c’è il desiderio di stare insieme e di rivivere straordinarie esperienze, districandosi tra il tempo della memoria e quello dell’esistenza. Voglio ringraziare tutti quelli che hanno permesso la riuscita di questo evento”.
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha evidenziato lo stretto rapporto esistente tra il capoluogo toscano e il calcio italiano: “Sono molto contento che a Firenze ci sia la casa delle Nazionali italiane di calcio, Coverciano, e che in questo salone, della cui bellezza non ci si stanca mai, venga tenuta una cerimonia così prestigiosa come la Hall of Fame del calcio italiano”.
Poi premi a Carlo Mazzone, monumento degli allenatori italiani (rappresentato da Giovanni Galli, portiere fatto esordire nella Fiorentina proprio da Mazzone) e al pluri vincente Antonio Conte. Quindi omaggi al calcio femminile con le bianconere e azzurre Sara Gama e Barbara Bonansea proiettate verso gli Europei. “Abbiamo fatto tanti sacrifici per far sentire la nostra voce come giocatrici” ha sottolineato la capitana delle Azzurre, mentre Barbara Bonansea ha evidenziato “l’onore di essere qui, insieme a così tanti campioni”. Premiata anche un’altra autentica leggenda del calcio femminile italiano come Antonella Carta che, come gli altri premiati, ha portato un personale cimelio da donare al Museo del Calcio: nel suo caso, il pallone ufficiale del Mondiale femminile disputato nel 1999.
Pagina internazionale con Rummenigge e Boniek: “Voglio ringraziare il presidente Gravina, la Figc e i giurati, che mi hanno permesso di essere nell’elenco di questi meravigliosi giocatori premiati”, ha commentato dal podio Zbigniew Boniek, entrato nella Hall of Fame (IX edizione) per la categoria ‘calciatore straniero’; così come Karl-Heinz Rumenigge (X edizione), autentica leggenda del calcio europeo, ha ricordato gli “anni bellissimi trascorsi in Italia”.
Molta Toscana tra i nuovi ingressi nella Hall of Fame, . Tra questi c'è il designatore della Can di A e B, il fiorentino Gianluca Rocchi, mentre hanno ricevuto il premio alla memoria Armando Picchi (livornese capitano della Grande Inter), Romano Fogli (campione d'Italia col Bologna e grande protagonista anche col Milan) e Fino Fini (a lungo medico della Nazionale e creatore del Museo del calcio).
"Armando Picchi. Un uomo libero". E' online il documentario firmato La Nazione
La voce del presidente della Fondazione Museo del Calcio, Matteo Marani, ha accompagnato il ricordo di Luigi Simoni, Armando Picchi, Romano Fogli, Fino Fini, Vujadin Boskov, Pietro Anastasi e Luigi Radice, a cui sono stati assegnati dei premi alla memoria nelle ultime due edizioni della Hall of Fame. “Il Museo del Calcio – ha raccontato Marani – racchiude 122 anni di storia della Federazione, che passano attraverso la vittoria di quattro titoli mondiali e due europei. Ringrazio il presidente della Figc, Gabriele Gravina, per il sostegno al Museo; un luogo che accoglie e integra, guardando al passato ma progettando il suo futuro”.
Alberto Michelotti e Gianluca Rocchi sono entrati nella Hall of Fame nella categoria ‘arbitri’. Il designatore della Can A e B, Gianluca Rocchi, ha ribadito come il ruolo che attualmente ricopre sia “più difficile di quello dell’arbitro…”.
Andrea Pirlo e Alessandro Nesta, campioni del Mondo nel 2006 e protagonisti della storia azzurra, sono saliti sul podio del Salone dei Cinquecento, introdotti dai due presentatori della cerimonia, Pierluigi Pardo ed Eva Murati.
Protagonisti del Mondiale di Spagna del 1982, Gabriele Oriali e Antonio Cabrini sono entrati nella ‘Hall of Fame del calcio italiano’ come ‘Veterani italiani’. “Far parte di quella formazione – ha commentato Oriali riferendosi a quella Coppa del Mondo vinta in terra iberica - era già un privilegio…. Bearzot non era solo un allenatore, ma anche un papà. Era un grandissimo conoscitore di calcio e ti metteva sempre nelle condizioni per poterti esprimere al meglio”. Cabrini ha ribadito la sua lunga carriera azzurra, da giocatore e da allenatore: “Cinquant’anni fa ho iniziato a frequentare Coverciano…".
La cerimonia si è conclusa con il 'Premio Astori' consegnato a Mattia Agnese, il giovane calciatore – già vincitore del FIFA Fair Play 2020 - che ha salvato la vita ad un avversario, dopo che quest’ultimo aveva avuto un malore sul terreno di gioco.
I premiati della nona edizione: Andrea Pirlo (Calciatore Italiano), Zbigniew Boniek (Calciatore Straniero), Carlo Mazzone (Allenatore), Antonio Percassi (Dirigente italiano), Alberto Michelotti (Arbitro italiano), Gabriele Oriali (Veterano italiano), Sara Gama (Calciatrice Italiana), Pietro Anastasi e Luigi Radice (Premi alla Memoria), Romelu Lukaku e Mattia Agnese (Premio Astori).
Presenti tra gli altri il Ct Roberto Mancini, e alcuni dei premiati delle passate edizioni come Marco Tardelli, Antonio Matarrese, Nicola Rizzoli e Paolo Casarin.
La giuria, sceglie un vincitore per ognuna delle seguenti categorie: giocatore italiano, giocatore straniero (ritirato da almeno due stagioni e che abbia giocato in Italia almeno per cinque campionati), veterano italiano (ritirato da almeno 25 anni), allenatore italiano, dirigente italiano, arbitro italiano, calcio femminile (categoria inserita a partire dall'edizione del 2014), e riconoscimenti alla memoria (campioni del passato ormai scomparsi). Nel corso della cerimonia annuale, i premiati consegnano un ricordo della loro carriera che va ad aggiungersi alla collezione custodita all'interno del Museo del Calcio.