
Mattia Bacci, ieri difensore di talento oggi centrocampista
Pistoia, 25 luglio 2018 - Storie di vita e pallone: intrecci affascinanti, ma pericolosi. Dal sogno serie A al progetto-Valdibure. La storia di Mattia Bacci, pistoiese di Cantagrillo, centrocampista centrale classe 1992, potrebbe essere una delle tante dello sport ricco di risorse, del calcio in particolare: nella stagione 2010/11, non cento anni fa, era alla Primavera della Fiorentina, allenatore Renato Buso, assieme a Bernardeschi, Babacar, Seferovic, Camporese e Piccini, oggi l’attende una Seconda Categoria a Valdibure.
Nel mezzo? “In questi anni c’è tutta la mia vita – racconta –. Ero una promessa del pallone, ma non ho avuto la testa per sfondare”. E già questo è un bell’insegnamento non solo per lui, pian piano cresciuto e divenuto uomo, ma anche per chi legge e pensa di trasformarsi, dall’oggi al domani, in Cristiano Ronaldo o Messi. “Sono stato al Margine Coperta, negli Allievi Nazionali dell’Atalanta con Perico, al Viareggio, dapprima alla Berretti e poi in prima squadra, in Lega Pro, ho partecipato al Torneo di Viareggio. Sino alla Primavera della Viola. Ero un difensore centrale…” e in questo rammenta all’inverso la parabola di un fiorentino divenuto campione del mondo, tale Andrea Barzagli, arrivato da centrocampista centrale alla Pistoiese e adattato dal tecnico Pillon a difensore centrale, con tutti i successi che ne sono conseguiti e una carriera interminabile (beato lui).
“Sul più bello, quando sarei dovuto esplodere, ho accusato la malattia di mia mamma. Non ci sono stato più con la testa. Ho lasciato tutto e mi sono messo a fare il commesso in un negozio di scarpe. Tutt’oggi lavoro da commesso”. Pallone, addio: nulla rotolerà più come prima? “E invece c’è sempre una seconda chance, piccola ma grande: una seconda esistenza sportiva. Perché i dirigenti del Valdibure mi hanno cercato per prendere un caffè assieme: non si erano dimenticati di me, della mia storia, che qualche anno fa fece parlare, dell’approdo alla Fiorentina. Mi hanno illustrato il progetto-Valdibure, la formazione in Seconda Categoria, mi hanno fatto intendere la volontà di arrivare in Prima nel giro di un paio di anni. Grazie al presidente Massimo Livi, agli allenatori Massimiliano Mangialardi e Roberto Fucciolo per avermi restituito entusiasmo. Si riparte, ad agosto”.
Con una consapevolezza: che la testa è importante. Fondamentale. In questi anni, in silenzio, aveva ripreso dalla sua Cantagrillo: si era tenuto in forma, giocando nell’Uisp. Gli è servito: ricomincerà dalle categorie. Intanto, sorride: ci tiene a ripartire anche e soprattutto per il Valdibure, la sua nuova “casa calcistica”. “Specificate bene le loro ambizioni: pensano in grande”. Fanno bene: sognare non costa nulla. Ma attenzione: sempre coi piedi ben saldi a terra: nessun volo pindarico.