ANGELO GIORGETTI
Calcio

Milan-Fiorentina: rivalità, dispetti e ricorsi al Tas

E a maggio, dopo il 5-1 a San Siro, lo «scontro» fra i due allenatori

Pioli e Gattuso

Firenze, 21 dicembre 2018 - Cinque punti in classifica e una sentenza del Tas dividono Milan e Fiorentina, che nelle ultime stagioni hanno avuto modo di venirsi ripetutamente sulle scatole per questioni di ranking sul filo di un’incollatura (qualificazione Champions nel 2013, in Europa League altre due volte, compresa la scorsa estate quando la differenza l’ha fatta il processo di appello a Losanna). E poi gli intrecci non graditi di mercato, a partire dallo scippo a costo zero di Montolivo nel 2013, fino alla manovra di disturbo rossonera per Ljajic e al tormentone Kalinic con la gaffe di Mirabelli durante la presentazione del centravanti croato in fuga da Firenze («Se non segni ti rimandiamo laggiù»); il 5-1 a San Siro dello scorso maggio ha generato fra l’altro un altro incidente diplomatico fra Pioli e Gattuso, che dopo il 90’ si sono affrontati a bordo campo con minima attenzione all’etichetta. I due allenatori hanno chiuso i rapporti fino alla scorsa cerimonia della Panchina d’Oro, quando ritrovandosi a Coverciano hanno avuto modo di chiarirsi personalmente. Tutto dimenticato, o quasi.

Molti motivi dunque per non considerare banale la sfida di domani fra Milan e Fiorentina, che arrivano alla diciassettesima di campionato con stati d’animo diversi. Una volta tanto sta meglio la Fiorentina, riemersa da un lungo periodo di crisi grazie alla vittoria contro l’Empoli e in grado di recuperare Veretout e Milenkovic dopo la squalifica (Edimilson andrà in panchina). Centrocampo del Milan invece sbriciolato dalle assenze (Bakayoko e Kessie oltre a Boneventura), in più i rossoneri arrivano da una partita giocata martedì a Bologna che Gattuso ha gradito pochissimo, non mancando di sottolineare in pubblico la delusione nei confronti dei suoi giocatori.

Fra le due squadre la Fiorentina sembra quella messa meglio e Pioli in queste ora sta decidendo se confermare il modulo con la difesa a 3, oppure recuperare le vecchie distanze con Veretout davanti alla linea arretrata e Milenkovic più largo a destra; probabile che alla fine venga scelta questa soluzione, anche se il 4-3-3 avrà una variante per il comportamento degli esterni, chiamati a sostenere meglio Simeone al centro, proprio come è successo contro l’Empoli. Mirallas giocherà spesso più centrale e Chiesa si scambierà la posizione con Benassi per non dare punti di riferimento ai rossoneri. Probabile panchina per Norgaard, che pue contro l’Empoli ha dimostrato di essere un giocatore affidabile per essere entrato subito in partita dopo un lunghissimo periodo fuori dai giochi.