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Giovani calciatori si abbracciano dopo un gol
Firenze, 12 ottobre 2020 - Gol e palla al centro, non una volta ma diciotto, con tiri da vicino e da lontano, di testa e di tacco, fino a quando una vendemmia di reti ha stordito i ragazzini dell’Avane (campionato provinciale Giovanissimi B Under 14) nel derby contro il Santa Maria. La baby sfida fra le due società empolesi è finita18-1, logico che gli sguardi dei calciatori alla fine fossero cupi – mai come quelli dei dirigenti – e alcuni piccoli giocatori dell’Avane hanno pianto negli spogliatoi. Qualcuno per la vergogna ha cercato anche un’uscita secondaria come se lo stadio non fosse quello del Santa Maria, ma il Bernabeu. Alla fine un genitore ha scritto una lettera – anche alla Federazione – per sollevare il caso, sensibilizzare le coscienze o comunque sottolineare il risultato per trasformarlo in una prodezza alla rovescia. Obiettivo riuscito, considerato il turbine di telefonate che ha avvolto le due società, sebbene lo squilibrio fra le squadre in campo a questi livelli non sia poi così raro: tanto per capirsi, nella stessa categoria il Limite ha battuto il Casellina per 15-0, l’Audace Legnaia ha bombardato il Sesto 2010 (14-0), la Sestese ne ha modestamente infilate 11 alla Floriagafir. Ma a Santa Maria è successo qualcosa di particolare? Risponde Marco Tramacere Falco, il genitore che nella mail ha parlato di "accanimento anche dopo 15-16-17 gol", definendo questo atteggiamento calcistico quasi un "atto di bullismo verso chi è sportivamente inferiore". Al telefono, la versione è un poco più morbida: "Non ci sono stati episodi particolari, ma è assurdo che una squadra troppo più forte dell’altra mantenga un’intensità così alta fino all’ultimo minuto. Alla fine avevamo perso il conto dei gol, ci siamo dovuti rivolgere all’arbitro per sapere com’era finita". Già, ma l’avversario avrebbe dovuto fermarsi allora? Risponde Falco, che è anche un dirigente dell’Avane: "Non dico questo, ma quando ci è capitato di giocare contro l’Empoli loro hanno rallentato dopo avercene segnati tre o quattro... E’ una questione di stile, anche perché poi ci sono danni più seri: le società più grandi possono permettersi di organizzare tre squadre di Giovanissimi e come nel nostro girone fanno giocare quella più forte... Le società più piccole hanno meno iscrizioni alla scuola calcio, se vengono umiliate così c’è il rischio che in tanti l’anno successivo non si iscrivano alla scuola calcio". Carlo Doni, direttore sportivo dell’Avane, è ancora più netto: "Se una mia squadra giovanile vincesse per 18-1, io licenzierei l’allenatore". Esattamente questo è successo qualche mese fa nel grossetano gli juniores dell’Invictasauro, affiliata al settore giovanile della Fiorentina, hanno vinto 27-0 contro il Marina: tecnico di casa cacciato dalla sua società per mancanza di rispetto nei confronti degli avversari. Il direttore sportivo del Santa Maria, Giuseppe Conti, ridimensiona l’episodio: "Mi dispiace per quello che è successo, io fra l’altro ero presente, ma è difficile fermare ragazzini di 14 anni che vogliono segnare... Il nostro allenatore ha ruotato i difensori con gli attaccanti, ma la differenza di valori era comunque evidente. E comunque poco tempo fa noi con la squadra del 2010 abbiamo perso 15-0 e non abbiamo scritto una lettera ai giornali...".