Firenze, 16 novembre 2019 - Se guardiano la sua carta d’identità il diciottenne Antonio Tiberi, meraviglioso ed esaltante Campione del Mondo juniores a cronometro 2019 è romano, abita Gavignano nell’hinterland di Roma. Ed anche l’inizio della carriera ciclistica avvenne in una società del Lazio, la Anagni Cicli Nereggi, ma a parte questo avvio c’è tanta Toscana nella carriera del campione del mondo, nella sua crescita, nell’apprendere, nella sua valorizzazione e nella tante vittorie conseguite. Prima alla Olimpia Valdarnese di Montevarchi, guidato da Francesco Sarri, poi nelle due stagione da juniores nel Team Franco Ballerini Due C, la società presieduta da Franco Miniati, seguita da vicino da Angelo Citracca e Luca Scinto, e diretta dai tecnici Lenzi e Breschi. “In Toscana mi sono trovato benissimo, sono potuto crescere bene, dentro mi sento toscano tenuto conto degli anni trascorsi”.
Tiberi ha classe e talento per diventare un grande corridore. Quello che fece a Leeds nella Contea dello Yorkshire in Inghilterra nel vittorioso mondiale a cronometro ha dell’incredibile. «Se ci ripenso mi pare ancora incredibile avere la maglia iridata e la medaglia d’oro al collo, l’emozione quando sul palco di arrivo attendevo la conclusione della prova degli ultimi corridori prima di poter esultare per il successo. Momenti ed emozioni che solo i grandi eventi ti danno. Avevo realizzato qualcosa di eccezionale dopo quell’incidente meccanico in partenza ed il cambio di bicicletta. Era vero”.
Una prestazione da fuoriclasse, cosa hai pensato nel momento dell’incidente con la rottura del movimento centrale alla bici? “Ho pensato che tutto fosse finito, ma sono ripartito più carico e determinato che mai, ho pensato ad essere concentrato e tranquillo, non aveva sulla bici nessun riferimento, dovevo solo spingere al massimo cosa che ho fatto. Negli ultimi chilometri non sentivo i pedali, avevo solo e soltanto tanta voglia di pedalare, non sentivo la fatica volevo solo pedalare. E’ incredibile e pazzesco quello che sono riuscito a fare”.
Antonio Tiberi per il debutto negli Under 23 con la stagione 2020 lascia la Toscana per la Lombardia, avendo raggiunto un accordo con il Team Colpack, mentre ha già il contratto in tasca per poi passare professionista con la Trek Segafredo. Ha un preparatore spagnolo Josu Larrazabal. “Mi trovo benissimo, è un preparatore eccezionale che sa unire studio e tecnica”
Ma tornando al titolo mondiale vinto in quantyo Tiberik ha una dedica particolare: “E’ per Samuele Manfredi, un amico, un compagno di Nazionale, con il quale ho gareggiato nel 2018. Purtroppo diversi mesi fa ha avuto un brutto incidente in allenamento e sta lottando con tutte le sue forze per recuperare. La maglia iridata è per lui e gli auguro tutto il bene del mondo”. Una dedica che in fondo è la firma finale di questo splendido ragazzo, educato, rispettoso, e dotato di mezzi eccezionali.