Firenze, 12 novembre 2021 - Giampiero Galeazzi ha avuto sempre un rapporto di simpatia e di affetto per Firenze. Ci è venuto spesso, non solo per seguire le partite più importanti della Fiorentina o della Nazionale ma anche per raccontare di canottaggio e di tennis, le sue due altre grandi passioni.
Morto Giampiero Galeazzi, i ricordi: le estati all'Argentario, le partite della Fiorentina
Una volta, a inizi anni Novanta, si trovò a dover fare una scelta: la telecronaca della finale del torneo internazionale professionistico che allora si giocava sui campi del Circolo tennis Firenze alle Cascine o quella delle finali della regata internazionale di canottaggio - la più antica e prestigiosa al mondo - che ogni anno si svolge a metà luglio sul Rotsee di Lucerna. Giampiero ci pensò solo un attimo e poi decise: tutte e due. Così si fece prenotare un volo privato e dopo aver fatto la cronaca della finale del tennis si imbarcò sul volo per Lucerna dove arrivò giusto in tempo per raccontare l’ennesimo trionfo dei "fratelloni" Abbagnale.
Tornò più volte a Firenze anche per le telecronache delle regate sprint organizzate sull’Arno dalla Canottieri Firenze fra il Ponte alle Grazie e il Ponte Vecchio e in quelle occasioni, anziché utilizzare le auto di lusso che gli metteva a disposizione la Rai, preferiva farsi prendere e riportare in albergo da Mauro Naldini, un dirigente dell’atletica che si era prestato con piacere ad assisterlo, su una “normale” Punto perché, considerata la sua stazza, la trovava più comoda e spaziosa.
Un altro ricordo riguarda i Mondiali di calcio del ‘90, che - nel dopo partite - lui seguì in buona parte da Firenze allestendo uno studiolo Rai nientemeno che al ristorante Latini, suo grande amico. In una delle sue “uscite” raccontò in diretta che dal Latini si mangiava da Dio e si spendeva pochissimo. Poiché le sue trasmissioni erano seguite moltissimo lascio immaginate quante siano state, dopo quell’annuncio, le comitive di turisti che si affrettarono a frequentare il locale. Una delle ultime volte nelle quali Giampiero è venuto a Firenze è stato quando, già in pensione, stava per operarsi al ginocchio al Rizzoli di Bologna. Scelse di far sosta a Firenze, alloggiato all’Hotel Minerva, perché qua aveva molti amici. Fra i quali me, amico fraterno, col quale ha condiviso una quarantina di anni di vita sportiva.