Milano, 18 marzo 2024 – Buio, temperatura che si abbassa con lo scorrere delle ore e un via via silenzioso accompagnano al padiglione del San Raffaele di Milano, dove Joe Barone è arrivato nel pomeriggio. Lottando fra la vita e la morte. Il vialetto fra le due ali del complesso ospedaliero, è quello che porta al pronto soccorso e intorno alle 19, sbucano i primi cavalletti delle tv, che accompagnano l’attesa di notizie sulle condizioni del dirigente della Fiorentina.
Barone si è sentito male dopo pranzo, intorno alle 15.30, all’interno del Devero Hotel di Cavenago di Brianza, dove si trovava in ritiro con la squadra. Il 118 è stato allertato immediatamente. I soccorsi al direttore generale della Fiorentina sono stati, nella tempistica, una macchina perfetta. Prima nell’hotel dove ha avuto il malore, poi nelle tappe di trasferimento, monitorato istante per istante, fra l’ospedale di Bergamo e quello di Milano. Sono le 22, quando con un comunicato ufficiale, la Fiorentina fa il primo punto sulle condizioni di Joe Barone.
“Il dg Barone - si legge - è ricoverato presso la terapia intensiva cardiochirurgia dell’ospedale San Raffaele diretta dal professor Zangrillo. Le condizioni cliniche sono critiche ma stabili. Barone è attualmente trattato con le terapie più avanzate in tema di sostegno e supporto della funzione cardiaca.
Un nuovo aggiornamento verrà diffuso nella giornata di domani (ogg ndr)". Il silenzio nel cortile dell’ospedale, è rotto soltanto da timidi, dimessi e preoccupati saluti fra i calciatori che sono arrivati a Milano, l’allenatore, Italiano e i dirigenti che hanno seguito Barone dall’attimo in cui ha accusato il malore in hotel, in attesa che si giocasse Atalanta-Fiorentina, poi annullata. Il silenzio rimane tale anche quando si comincia a raccontare il minuto per minuto dell’attesa di notizie. Del sapere come i medici stanno tenendo in vita Barone.
Ci sono solo pochi, pochissimi curiosi che chiedono. Che in qualche modo possa andare a infrangere quel muro di paura e di attesa che Firenze sta vivendo da lontano. Con i messaggi, le telefonate i contatti, con chi è lì, insieme a quella Fiorentina che trema. Ha paura. Gli uomini viola intanto sono in filo diretto anche con Rocco Commisso, negli Stati Uniti, che vuole conoscere attimo per attimo le condizioni del suo braccio destro. Dell’uomo con cui ha diviso la vita professionale e privata.
Telefonini incollati all’orecchio per Pradè, per Burdisso, poi dalla sala di attesa al piano terra, tutti si spostano nel reparto quando poco dopo le 20.30 arriva al San Raffaele, la moglie di Barone, la signora Camilla, partita da Firenze non appena saputo del malore. E’ da questo momento che le porte dei corridoi dell’ospedale si chiudono e la moglie accompagnata dagli altri membri della squadra viola, raggiunge la terapia intensiva dove le macchine monitorano gli standard vitali del paziente. Anche gli addetti stampa del San Raffaele raggiungono la famiglia Barone e con loro Alessandro Ferrari, direttore della comunicazione della Fiorentina. Si lavora per far uscire il primo bollettino ufficiale dello stato del dg, meglio se a firma di chi sta facendo di tutto per tenere in vita il dirigente della Fiorentina. Messaggio lanciato alle 22, poco prima che il reparto chiudesse per la notte.