Pistoia, 17 marzo 2020 - Un grave lutto ha turbato lo sport pistoiese. Se n’è andato in silenzio, da vincente. Quasi a non voler disturbare, lasciando però il sorriso in chi ha avuto il privilegio di conoscerlo. È scomparso a 68 anni Luigi, per tutti Gigi (anzi, Gigino), Zani: una brutta malattia l’ha strappato agli affetti più cari, i 2 figli e la compagna. La scorsa stagione contribuì alla vittoria da parte della Polisportiva 29 Martiri di Prato del campionato di Seconda Divisione Fipav, conquistando la promozione in Prima. In estate la scoperta della malattia, contro cui ha lottato come sempre: da uomo di sport.
Con lui se ne va un protagonista dei ruggenti anni Settanta/Ottanta della pallavolo pistoiese. Pallavolista, ruolo alzatore, dei Vigili del fuoco Mazzoni Pistoia, poi arbitro tra i più promettenti (arrivò a dirigere sino in serie C), infine tecnico capace di far gruppo e ottenere risultati importanti. Tra le squadre dirette, quella dei pompieri pistoiesi e ancora Volley Aglianese, Scuola Volley Pistoiese, Viaccia e 29 Martiri appunto. Ha svolto anche l’incarico di selezionatore provinciale pistoiese della Federazione italiana pallavolo.
“Era uno della nostra generazione, una persona perbene, un tecnico valido – lo ricorda così Athos Querci, altro grande personaggio del nostro volley, padre fondatore del Progetto Volley Bottegone –. Tra l’altro, avrebbe potuto fare carriera nel mondo arbitrale: era davvero bravo, ritenuto eccellente nelle alte sfere. Decise di abbandonare, dedicandosi all’allenamento. Lascia un vuoto nel nostro ambiente”. Nell’ultima intervista a La Nazione, appena approdato ai 29 Martiri, sosteneva. “Sono molto soddisfatto di questa nuova esperienza, in quanto operiamo con un programma ben definito e interessante. Spero, quindi, di poter restare a lungo in questa realtà”. Non ce l’ha fatta, ma si è egualmente congedato da vincitore. In quella circostanza, con stile, oltre a plaudire la nuova realtà, aveva salutato con affetto la Scuola Volley Pistoiese, augurandole i migliori successi. Non da tutti.
Gianluca Barni