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Pistoiese, nella stagione del Centenario una foto speciale: Frustalupi alle Casermette

Nessun vero o presunto storico arancione si è ricordato del grande Mario, protagonista della promozione in A, che a 45 anni si rimise gli scarpini per giocare nella Uisp

Mario Frustalupi, terzo da destra accosciato, quando vestiva la maglia del GS Casermette

Pistoia, 9 dicembre 2020 - I grandi sono grandi anche (o soprattutto) per l’umiltà, la passione e l’entusiasmo che li contraddistinguono. E allora è bene non dimenticarli, conservarne la memoria: perché sono e saranno sempre d’insegnamento al prossimo. Una foto, una cento mille storie. Una fotografia che esce da un cassetto di Alessandro Tommasi proprio nei giorni in cui la Pistoiese ha sollevato Nicolò Frustalupi dall’incarico di allenatore. È di una squadra, il Gruppo Sportivo Casermette, e risale alla stagione sportiva 1987/88, quella del primo Milan di Arrigo Sacchi campione d’Italia e di Marcello Lippi tecnico arancione, di una Pistoiese da ottavo posto in serie C2, ma costretta a ripartire dall’Interregionale per inadempienze finanziarie della proprietà.

La Pistoiese, tra gli altri, di Mario Ansaldi, Daniele Baldini, persino dell’ex interista scudettato Carletto Muraro. Ce l’ha fatta pervenire Ferdinando Bernardini, un tempo apprezzato dirigente, oggi validissimo trainer del vivaio dell’Unione Sportiva Ramini. “Erano gli anni importanti del calcio amatori pistoiese. Mario Frustalupi, indimenticabile centrocampista prima e uomo della rinascita societaria poi, capitava, spesso e volentieri, al bar Pancani alle Casermette. Esisteva la squadra del Gruppo Sportivo Casermette. Il presidente era Adriano Giovannelli, nel frattempo scomparso come Mario, all’epoca un magnate nell’ente di promozione sportiva Uisp.

Nel calcio amatori giravano considerevoli rimborsi-spese. L’allenatore di quella formazione era Walter Mariani, uno tra più quotati nel mondo amatoriale. Tra una chiacchiera e un caffè, Giovannelli e Mariani riuscirono a convincere l’allora 45, 46enne Frustalupi a rimettersi gli scarpini da gioco. Ecco che il grande Mario andò ad affiancarsi a giocatori di valore quali il professor Claudio Sermi, poi divenuto preparatore atletico di Pistoiese, Ternana e Verona, anch’egli deceduto, Arnaldo Crema e Marco Nerozzi.

Era davvero una grande squadra. All’inizio Frustalupi era scettico sul ricominciare a giocare a pallone, poi fu convinto soprattutto da Giovannelli. Giocò una decina di partite e, nonostante l’età, si notava che era stato un calciatore vero, di notevole livello. Ecco che nell’annata sportiva che ci porterà al centenario della Pistoiese, il 21 aprile 2021, trovo splendida l’umiltà di Mario, di rimarchevole insegnamento per tutti. Un due volte campione d’Italia, l’uomo che aveva contribuito a portare la Pistoiese in seria A, non si vergognò di giocare tra gli amatori, nell’Uisp, con ragazzi che potevano essere suoi figli”. Il campione che torna bambino. Con l’entusiasmo di un bimbo. Uno stupendo esempio.

Gianluca Barni