Roma, 19 aprile 2021 - Una notte che ha cambiato e spacca il calcio europeo. Nasce infatti, o almeno nelle intenzioni dei fondatori è così, la Superlega: una competizione europea che andrebbe a sostituire la Champions League o sarebbe comunque alternativa a quest'ultima.
L'annuncio ufficiale intorno alle mezzanotte tra domenica 18 e lunedì 19 aprile. E da quel momento si è scatenata la bagarre, la polemica di un'ampia fetta del mondo del pallone. Che non vuole quello che definisce un "calcio dei ricchi".
Una Superlega fondata da una quindicina tra i club più ricchi e che avrebbe una "base" di circa un miliardo di tifosi, sommando gli appassionati delle squadre fondatrici. Per l'Italia hanno aderito Juventus, Milan e Inter. Ma è scontro con l'Uefa: il governo europeo del pallone annuncia sanzioni pesanti per quei club che aderiranno a questo nuovo format. Ma le critiche diventano anche politiche e coinvolgono anche leader di governo come Johnson e Macron. Regno Unito e Francia criticano aspramente il progetto.
Che andrebbe clamorosamente a impoverire la stessa Champions. Il comunicato di adesione per Inter, Milan e Juventus compare proprio a mezzanotte attraverso i social delle stesse società.
Draghi: "Difendere le competizioni nazionali"
Sul caso, diventato anche molto politico, interviene anche il presidente del Consiglio Draghi, che dice che il Governo "segue con attenzione l'evolversi della vicenda e sostiene le posizioni delle autorità calcistiche italiane per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport".
Le società fondatrici
Sono 12 i team che fondano la Superlega: Milan, Inter, Juventus per l'Italia, Tottenham, Arsenal, Chelsea, Manchester City, Liverpool e Manchester United per il Regno Unito, Barcellona, Real Madrid e Atletico Madrid per la Spagna. Queste squadre hanno deciso di aderire alla Superlega. Si nota come il Regno Unito sia quello con più partecipanti.
La competizione
Il format prevede partite infrasettimanali come quelle che adesso gioca la Champions League. Ogni società rimarrebbe comunque nei campionati di appartenenza e continuerebbe a giocare regolarmente i suoi tornei nel weekend. Inter, Juventus e Milan non lascerebbero insomma la serie A. Lo stesso accadrebbe per Premier League e Liga. Il tempo stringe: e la prima edizione della Superlega potrebbe addirittura vedere la luce nell'agosto 2021. Ma sulle tempistiche c'è incertezza perché adesso la guerra con l'Uefa sarà senza esclusione di colpi.
La formula
"Inizio ad agosto - si legge in un comunicato dell'Inter - con i club partecipanti suddivisi in due gironi da dieci squadre, che giocheranno sia in casa che in trasferta e con le prime tre classificate di ogni girone che si qualificheranno automaticamente ai quarti di finale. Le quarte e quinte classificate si affronteranno in una sfida andata e ritorno per i due restanti posti disponibili per i quarti di finale. Il formato a eliminazione diretta, giocato sia in casa che in trasferta, verrà utilizzato per raggiungere la finale a gara secca che sarà disputata alla fine di maggio in uno stadio neutrale".
Venti team partecipanti
"È previsto - si legge nel comunicato della Juventus - che altri top club europei aderiscano al progetto Super League, così da costituire un nucleo di club composto da un numero massimo di 15 membri fondatori permanenti, ai quali, in ciascuna stagione sportiva, si aggiungeranno altri club secondo un processo di ammissione, per un totale di 20 club".
Lo scopo della Super League
Scopo della Super League sarebbe quello di dare uno sviluppo sostenibile al calcio delle grandi. Fiaccate in tutta Europa dai minor introiti di quest'ultimo anno, caratterizzato da stadi vuoti e dal conseguente minor fatturato in termini di marketing. Un colpo duro. Gli analisti e i grandi manager se lo sono detto in faccia in questi mesi: "Così il calcio di vertice non può andare avanti". Nasce così la Super League, in realtà un vecchio progetto che non ha mai visto la luce ma che era nell'idea di alcuni tra i club fondatori che vediamo sopra. Progetto che adesso esce definitivamente allo scoperto.
Tre miliardi e mezzo dai diritti tv
La parola magica per la Super League resta quella di sempre: diritti televisivi. I fondatori spiegano che, trattando insieme i diritti alla trasmissione, attireranno una torta di circa tre miliardi e mezzo di euro, una cifra astronomica che gli stessi club si spartiranno secondo una percentuale "ancora da definire - spiegano - La somma sarà resa disponibile attraverso adeguati strumenti di finanziamento sottoscritti da primarie istituzioni finanziarie internazionali".
"Contributo di solidarietà al calcio europeo"
La Super League, nelle sue intenzioni, ha anche quella di sostenere tutto il resto del calcio europeo con contributi di solidarietà che andrebbero man mano aumentando con l'aumentare degli introiti della stessa nuova competizione.
Agnelli lascia la presidenza dell'Eca
Come in un domino, la nascita della Super League porta a una serie di mosse e contromosse. La più clamorosa ma anche scontata riguarda il presidente della Juventus Andrea Agnelli. Che lascia la presidenza dell'Eca, l'European Club Association, l'associazione dei club europei che difende gli interessi delle big del calcio del Vecchio Continente. Agnelli lascia anche l'esecutivo Uefa e dovrebbe diventare vicepresidente della Superlega.
"Super League, sviluppo sostenibile a lungo termine"
"In questo momento critico - dice il presidente della Juventus Andrea Agnelli, tra i fondatori della Super League - ci siamo riuniti per consentire la trasformazione della competizione europea, mettendo il gioco che amiamo su un percorso di sviluppo sostenibile a lungo termine, con un meccanismo di solidarietà fortemente aumentato, garantendo a tifosi e appassionati un programma di partite che sappia alimentare il loro desiderio di calcio e, al contempo, fornisca un esempio positivo e coinvolgente".
La commissione Ue critica la Superlega
La Commissione europea prende le distanze dall'operazione Superlega. 'Dobbiamo difendere un modello di sport europeo basato sui valori, sulla diversità e sull'inclusione. Non c'è spazio per riservarlo ai pochi club ricchi e potenti che vogliono legami stretti con tutto ciò che le associazioni rappresentano: campionati nazionali, promozione e retrocessione e sostegno al calcio dilettantistico di base". Questo il commento su Twitter del vicepresidente Margaritis Schinas.
L'Uefa non ci sta: "Progetto cinico"
L'Uefa, il governo europeo del calcio, si oppone fermamente alla Super League e annuncia ritorsioni per quei team che intendessero parteciparvi. "Ci teniamo a ribadire - si legge nella nota ufficiale dell'Uefa - che resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto, un progetto fondato sull'interesse personale di pochi club in un momento in cui la società ha più che mai bisogno di solidarietà. Prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, al fine di evitare che ciò accada. Il calcio si basa su competizioni aperte e meriti sportivi, non puo' essere diversamente".
"Chi partecipa sarà fuori dal resto delle competizioni"
"Ai club interessati dalla Super League sarà vietato giocare in qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale, e ai loro giocatori potrebbe essere negata l'opportunità di rappresentare le loro squadre nazionali": questo ha aggiunto l'Uefa rivolgendosi alle società fondatrici della Super League.
Il Movimento Cinque Stelle critico
"Da tifosi e da appassionati sportivi non si può che restare attoniti di fronte al progetto SuperLega delle maggiori squadre europee, tra cui tre italiane - gli esponenti del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura, Istruzione e Sport del Senato - Vogliono crearsi il proprio campionato a propria immagine e somiglianza, senza possibilità di retrocedere e limitando per gli altri club la possibilità di partecipare. Una non-competizione in cui lo sport c'entra poco o nulla, ma è tutto incentrato sul business e sul denaro. Squadre che da anni non riescono a qualificarsi in Champions League si garantirebbero un posto automatico in questo torneo, a discapito di altre come ad esempio l'Atalanta, che con budget molto inferiori si stanno imponendo a livello nazionale ed europeo. Uno vero schiaffo a tifosi e sportivi in genere".
Durissimo Gary Neville
"Sono un tifoso del Manchester United da 40 anni ma sono disgustato - dice Gary Neville, ex difensore e gloria dei Reds -. Sono disgustato in particolare dal mio Manchester United e dal Liverpool. Voglio dire, il Liverpool è il club del 'You'll Never Walk Alone', il 'Fans Club' o il 'The Peolple's Club', e poi il Manchester United, creato da gente nata e cresciuta attorno a Old Trafford più di 100 anni fa, e vogliono entrare in un torneo senza competizione, dal quale non puoi essere retrocesso. È una disgrazia, un atto criminale".
Che fine fanno le altre squadre?
Qual è il destino di squadre come Atalanta, Roma o Lazio? A quali competizioni europee eventualmente parteciperanno? Ancora presto per dirlo, ma la domanda è di sicuro interesse. La risposta sarà nel braccio di ferro tra Uefa e club di Superlega.
Psg e Bayern Monaco non vanno in Superlega
Paris Saint Germain e Bayern Monaco sono le due grandi escluse dal progetto Superlega: i team hanno deciso di non andare con i ribelli e di restare anche nell'Eca. Le due società erano presenti alla riunione che nella giornata di domenica è stata indetta proprio dall'Eca (assente Andrea Agnelli, appunto dimissionario) per discutere l'attuale situazione del calcio europeo.
Il calcio tedesco sta con l'Uefa
Borussia Dortmund e Bayern Monaco sono a favore di una riforma della Champions League e contrari alla nuova Superlega annunciata da 12 club europei. In una nota, il Borussia Dortmund ricorda che "i membri del comitato esecutivo dell'European Club Association (ECA) hanno tenuto una conferenza virtuale ieri sera e hanno confermato che la decisione del comitato esecutivo ECA di venerdi' 16 aprile 2021 è ancora valida. Questa decisione contiene che i club dell'ECA vogliono attuare la prevista riforma della Champions League. Alla luce di quanto sopra, è stata la chiara opinione dei membri del Comitato Esecutivo dell'ECA che i piani per istituire una Super League sono stati respinti". Il Ceo del Borussia Dortmund, Hans-Joachim Watzke, sottolinea che "entrambi i club tedeschi che sono rappresentati nel comitato esecutivo dell'ECA, FC Bayern Monaco e Borussia Dortmund, hanno rappresentato opinioni congruenti al 100% in tutte le discussioni".
Il duro attacco della Liga
"E alla fine questi 'guru' della SuperLega del 'powerpoint' usciranno allo scoperto dal 'bar delle 5 della mattina', dalla 'clandestinità' ubriacati di egoismo e di mancanza di solidarieta'". Così su Twitter Javier Tebas, presidente della Liga, commenta la notizia della possibile imminente ufficialità della SuperLega da parte di alcuni dei top club al mondo. "La Uefa, le Leghe Europee e la nostra Liga stanno già lavorando e presto daranno la loro risposta", ha chiosato Tebas.
Il modello Nba
Facile riconoscere nella Super League un modello ben preciso: quello dell'Nba. Il massimo campionato professionistico americano è chiuso, non ha retrocessioni o promozioni e una serie di franchigie storiche, entrate nell'immaginario collettivo ormai da decenni, dai Lakers ai Celtics. Tra super campioni come Lebron James e Kevin Garnett e squadre conosciute ai quattro angoli del globo, la potenza di immagine della Nba è sotto gli occhi di tutti. Ma l'Europa non è gli Usa e Torino non è New York: il tifoso europeo per tradizione vuole "conquistarsi" un posto nella competizione per club continentale. Saprà accettare un torneo dove di fatto giocano ogni anno le stesse squadre? E' questa una delle tante domande che la formazione della Super League porta.
Quel precedente nel basket: guerra Fiba-Eurolega
C'è uno scenario simile a quello di queste ore: è quello avvenuto negli anni scorsi nel basket europeo. Si tratta della "guerra" mai davvero conclusa, tra la Fiba, il governo mondiale del basket e l'Eurolega, il gruppo di club europei che tutt'ora rappresentano la massima competizione continentale cestistica. L'Eurolega ha vinto la sua battaglia per una gestione autonoma anche grazie all'accordo con il colosso finanziario Img, che fino al 2027 investirà quasi 900 milioni di euro nel torneo. Una "guerra" alla quale il calcio europeo ha sempre guardato con interesse, pensando che un giorno quel conflitto si sarebbe replicato nel pallone. Cosa che in queste ore sta avvenendo.