GIAMPAOLO MARCHINI
Sport

Rocco B. Commisso Viola Park, il presidente accende i riflettori: "È il momento più bello"

Svelata la scritta, il patron si commuove: "Speriamo di vincere un trofeo. Dodo? Lo aspettiamo presto"

Firenze, 30 settembre 2023 – Non è un trofeo vinto, certo. Ma genera sensazioni ugualmente forti. Forse maggiori. Perché dal nulla, in soli due anni e mezzo di lotte burocratiche e lavoro duro, il ’Rocco B. Commisso Viola Park’ è diventato realtà. E da oggi lo sarà ancora di più quando si apriranno i cancelli ai tifosi per la prima partita ufficiale che si giocherà all’interno del centro sportivo. Il presidente viola è visibilmente emozionato mentre si avvicina alla grande scritta a lui dedicata, scoperta una lettera alla volta, dalle ragazze e dai ragazzi del settore giovanile. Ha gli occhi che si illuminano come le lettere rigorosamente viola che si accendono con la luna piena sullo sfondo. Neppure uno scafato regista avrebbe studiato una coreografia suggestiva come questa. "Volevamo inaugurarlo con la luna piena e così è stasera", le prime parole di Rocco. "Mi chiedete se sono emozionato? Sono ancora vivo (ride, ndr)", cercando lo sguardo sicuro della moglie Catherine. Attorno al presidente ci sono tutti gli attori protagonisti, che hanno lavorato per realizzare questo gioiello che tutti invidiano e che ora studiano. Dal direttore generale Barone, all’architetto Casamonti, passando per il costruttore Nigro e per finire con il sindaco Casini che ha lottato strenuamente, tra una difficoltà e l’altra, per cercare di fare in modo che si potesse fare tutto il più in fretta possibile, seguendo tutte le regole. "Abbiamo lavorato quasi due anni e mezzo qui da quando abbiamo piantato il primo ulivo – conferma Rocco –. Non voglio fare critiche a nessuno perché so che questi tempi sono veloci per Firenze. Volevamo spendere 60 milioni e invece sono diventati 112. Ora i soldi sono finiti (ride, ndr)".

(Foto Germogli)

Parlando di Firenze, impossibile non tornare sulle parole del ministro Abodi sugli stadi italiani: "L’ho già detto che fuori Italia tutti gli stadi sono belli, che malattia c’è a Firenze? Qua è tutto bello, perché non deve esserlo anche lo stadio? Io spero sempre che ci permettano di spendere bene i soldi e fare qualcosa di bello. Non do altre risposte perché non voglio intrappolarmi in qualche promessa".

Non chiude insomma la porta Commisso, però qui si entra nel campo delle ipotesi. Ora è il tempo di festeggiare. Dicevamo non come una vittoria in coppa o campionato, è vero. Ma nessuno potrà mai togliere a Commisso il merito di aver voluto e creduto nella realizzazione del ’suo’ centro sportivo. Che aiuterà la Fiorentina nel suo percorso, anche vincente: "Che volete che vi dica? – dice – L’ho già detto, ci spero. L’anno scorso abbiamo fatto due finali".

C’è anche tempo per un velo di tristezza per gli infortuni: "Dodo è quello che mi ha abbracciato di più in questi due anni. È un ragazzo che ha tanta tenerezza e speriamo che torni in campo entro 6 mesi. La situazione di Biraghi ancora non la conosco, vediamo". Ma ora via la tristezza, è tempo di festeggiare.