Ne hanno parlato sul Pune – uno dei quotidiani a maggior diffusione in India – come sul The Times di Londra: è uno dei temi più urgenti e dibattuti, quello delle super gettonate località italiane, assediate da momenti di sovraffollamento e delle possibili soluzioni per fare argine al fenomeno.
E se le Cinque Terre – con i tentativi di regolamentare i flussi e i primi risultati positivi – sono sempre al centro dell’attenzione, non manca una citazione favorevole per Castelluccio di Norcia, che ha scelto di mettere uno stop al traffico nelle domeniche estive di fioritura delle lenticchie.
I disagi maggiori li patiscono proprio i piccoli centri, soprattutto della costa. La richiesta che arriva dai sindaci dei Comuni che aderiscono al gruppo G20 Spiagge è chiara: norme ad hoc che consentano di trattenere maggiori entrate per far fronte ai costi di servizi aggiuntivi nei periodi di maggiore afflusso.
Una piccola rivoluzione che però potrebbe davvero portare a un cambio di passo. Perché per riuscire a governare il turismo, quando da risorsa fondamentale per l’economia qual è diventa anche fonte di problemi, non c’è dubbio che sia necessario avere a disposizione le risorse sufficienti.
Il numero chiuso, le limitazioni sono praticabili soltanto in un numero molto limitato di casi, quando ad esempio si devono tutelare territori molto fragili dal punto di vista ambientale come anche di patrimonio artistico e architettonico.
Ma non può essere certo una soluzione passepartout. E sempre di risorse sufficienti si tratta, anche quando si punta ad ampliare e rafforzare l’impegno per spingere anche sulla promozione di località meno conosciute per diversificare i flussi di chi sceglie i nostri territori per le proprie vacanze.
E’ una sfida difficile ma che non può essere evitata quella di riuscire a governare il futuro del settore turistico. Senza analisi e programmazione adeguate e risposte concrete, non andremo oltre il dibattito, le polemiche e le critiche, o i più rari elogi, delle testate straniere.