Crosetto, 'Onu cambi regole Unifil, il tempo è scaduto'

'Preoccupato per contingente italiano, serve fascia senza armi'

Crosetto, 'Onu cambi regole Unifil, il tempo è scaduto'

'Preoccupato per contingente italiano, serve fascia senza armi'

"Da mesi sto chiedendo ai vertici delle Nazioni Unite di ragionare sui risultati raggiunti dalla missione" Unifil in Libano "e sulla necessità di cambiare le regole di ingaggio e ridefinire una strategia. Oggi il tempo è scaduto e siamo di fronte ad una nuova urgenza che non consente di perdere tempo. La comunità internazionale tutta deve applicare la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza. È l'unico modo di prevenire una devastante guerra anche in Libano. La risoluzione prevede una fascia tra la Linea blu ed il Fiume Litani, senza armi se non quelle di Unifil e delle Forze armate Libanesi. In questi anni così non è stato. Ora non si può più far finta di nulla". Lo afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto, esprimendo preoccupazione "per la sicurezza del personale italiano ed internazionale impegnato nella missione Unifil". "Da ieri - fa sapere il ministro - sto seguendo e monitorando la situazione nel sud del Libano, in continuo contatto con il capo di Stato Maggiore della Difesa, l'ammiraglio Cavo Dragone, il comandante operativo interforze, il generale Figliuolo ed il direttore dell'Aise, il generale Caravelli. Esprimo profonda preoccupazione per le recenti e sempre più gravi tensioni in Libano, tra Israele ed Hezbollah. Tensioni salite pericolosamente di intensità dopo il barbaro attentato di ieri, a Majdal Shams, che ha colpito, ucciso e ferito ragazzi inermi su un campetto di calcio. La preoccupazione per un ulteriore peggioramento della situazione al confine tra Libano ed Israele, della possibilità di un nuovo fronte di guerra in una regione martoriata da decenni - continua - si sovrappone a quella per la sicurezza del personale italiano ed internazionale impegnato nella missione Onu di Unifil. Il contingente italiano continuerà ad operare con dedizione, per evitare che ciò accada, secondo i principi del diritto internazionale".