Perugia, 20 maggio, 2024 - C'è anche il nome del padre di Michela, Danilo Sordini, 63 anni, schiacciato da un macchinario di 18 quintali su quelle bare. E c'è anche quello di Pamela, straziato da un telaio impazzito, di Alan caduto da un impalcatura di trenta metri. Centodieci bare di cartone distese davanti alla Fontana, in piazza IV Novembre a Perugia, tanti sono stati i morti sul lavoro in Umbria negli ultimi cinque anni.
Immagini forti, che fanno male allo stomaco, soprattutto quando l’attore Stefano de Majo, saltando tra le casse, evocando Dante e la Costituzione, mette in scena la disperazione delle vittime e delle loro famiglie. Poi toglie il coperchio a una delle bare e lo sventola in aria: "L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro... non sulle stragi". La mobilitazione della Uil è ben lontana dalla retorica parolaia e chiede l'impegno della politica ogni volta che il sindacato incalza, pressa, denuncia.
“Oggi siamo qui in piazza con questo flashmob - racconta il segretario generale della Uil Umbria Maurizio Molinari, con accanto sul palco Giuliano Zignani, presidente nazionale Ital e Emanuele Ronzoni, segretario nazionale organizzativo Uil - per scuotere le coscienze e per sensibilizzare lavoratori, istituzioni e associazioni sulla necessità di una inversione di rotta in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’Umbria – va avanti Molinari – continua ad essere una delle regioni con maggiore incidenza di morti bianche. Nel solo primo trimestre 2024 sono state quattro le vittime di incidenti, tutte in provincia di Perugia. I settori più esposti restano costruzioni, seguito dalla manifattura e dai trasporti. Urge dunque un passo in avanti da parte di tutte le istituzioni preposte con azioni concrete, a livello normativo e ispettivo. Questa iniziativa vuole ricordare chi, alla fine della giornata, non ha più fatto ritorno a casa come Danilo che si apprestava a festeggiare la festa dei nonni con i propri cari. Questa volta non vogliamo pacche sulle spalle, ma vogliamo la firma di tutti i sindaci umbri sul protocollo che andremo a predisporre: un accordo per sollecitare il Governo a mettere in campo tutti i provvedimenti necessari a rafforzare la prevenzione, a investire in sicurezza, a sanzionare giustamente i trasgressori. Non servono più le pacche sulle spalle, ma controlli veri su appalti, subappalti, contratti pirata, per evitare che lavoratori come Danilo, Pamela e Alan non facciano più ritorno a casa".