SILVIA ANGELICI
Umbria

"Basta cinghiali": centinaia di agricoltori si mobilitano davanti alla Regione

Manifestazione della Coldiretti Umbria in piazza Italia. "Campi devastati, raccolti falcidiati, incidenti automobilistici anche mortali: servono misure urgenti da palazzo Cesaroni"

Perugia, 25 giugno 2024 - Si tinge di giallo piazza Italia. E' il colore della mobilitazione della Coldiretti Umbria. Gli agricoltori hanno alzato di nuovo la voce per denunciare l'emergenza cinghiali. Il palco è montato davanti al palazzo della Regione. Slogan, cartelli, trattori e palloncini gialli. Sono saliti in centro centinaia e centinaia di imprenditori.

La manifestazione della Coldiretti in piazza Italia
La manifestazione della Coldiretti in piazza Italia

"Vogliamo difendere le campagne assediate dai cinghiali e tutelare la vita dei cittadini sempre più messa a rischio sulle strade - racconta il presidente regionale Albano Agabiti -. Siamo qui per chiedere risposte certe e immediate non più rinviabili, rilanciando anche su altre priorità urgenti per l’agricoltura umbra". "L’obiettivo della mobilitazione - informa il direttore regionale Mario Rossi  - è far applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica incontrollata, nonché il Piano del Commissario straordinario alla PSA 2023-2028. Ma rilanciare anche su altre istanze urgenti per la nostra agricoltura".

"È fondamentale - spiega Coldiretti - contenere quanto prima un’invasione di circa 150mila cinghiali stimati a livello regionale e liberi di muoversi senza ostacoli, con un impatto devastante sulla produzione alimentare, sull’ambiente e sulla biodiversità".

"Un allarme -aggiunge Agabiti - che riguarda campagna e città, agricoltori ma anche cittadini che vogliono contenere un pericolo per i campi e per le strade. Ai danni alle coltivazioni si è aggiunto il problema  della peste suina africana, la malattia non trasmissibile all’uomo che i cinghiali rischiano di diffondere nelle campagne, mettendo in pericolo gli allevamenti suinicoli sul territorio e, con essi, un settore importante per produzione, occupazione e indotto".