Spoleto, 20 dicembre 2016- "Lo immagino come una preghiera, a partire dalla solitudine, per arrivare al cuore dell’ascoltatore, attraverso note scritte non due secoli fa, ma adesso». Così Giovanni Allevi racconta il concerto che terrà venerdì alle 21 al Teatro Nuovo Menotti per il suo ‘Celebration European Tour’, nell’ambito della stagione di Umbria Eventi d’Autore (prevendite su Ticketitalia e Ticketone). Pianista e compositore tra i più apprezzati a livello mondiale, torna pochi mesi dopo il doppio concerto di Perugia. Cosa proporrà stavolta? «Sempre un concerto di pianoforte solo, molto più corposo. Non sarà centrato su un album in particolare, ma eseguirò brani che non suono da anni. Un mio regalo al pubblico sarà ‘Carta e penna’, preludio che ho registrato nel primo album. Non l’ho mai suonato dal vivo». Come nasce il tour? «Proprio 25 anni fa feci il mio primo concerto a Napoli, c’erano 5 persone, fecero un tifo da stadio. E’ stato l’inizio di un percorso misterioso e sublime, che ancora non capisco molto. Ma l’unica certezza è l’affetto del pubblico che non mi ha mai abbandonato. Ora voglio festeggiare questa ricorrenza». A chi dedica la sua musica? «E’ curioso, io in genere non amo festeggiare. Ma l’affetto che ricevo dal pubblico è un dono inestimabile che voglio ricambiare. Uscirò dalla mia naturale riservatezza, per accogliere il ridente suono dell’applauso». Che valore hanno questi nuovi concerti nel suo percorso artistico? «Ho vissuto gli ultimi mesi in isolamento, per scrivere musica, recuperare le forze, fare i miei esercizi di yoga, correre. Vivo questo tour come uscire dal bozzolo e andare incontro alla vita». A Spoleto si era già esibito per il Festival dei Due Mondi... «Ricordo che ero intimorito dalla magnificenza e dal prestigio del Festival, ma l’improvviso calore del pubblico mi fece capire che dietro ogni importante manifestazione c’è non solo la mente illuminata di chi l’ha ideata, ma la presenza calda ed emotiva di tanti che la rendono viva». Altri momenti speciali legati a Perugia e all’Umbria? «Arrivai a Perugia il giorno prima del mio esame di diploma in pianoforte, e non avendo a disposizione lo strumento, passai la notte insonne a studiare, suonando con le dita sul tavolo della camera d’albergo. Al buio».
Cosa FareGiovanni Allevi, "la mia preghiera in musica"