Perugia, 3 marzo 2023 – Apre sabato 4 marzo la mostra "Il meglio maestro d'Italia. Perugino nel suo tempo" in occasione del quinto centenario della morte dell'artista. L'esposizione, curata dal direttore della Galleria nazionale dell'Umbria, Marco Pierini, e Veruska Picchiatelli, "restituisce all'artista il ruolo che il pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato".
In mostra i suoi maggiori capolavori, dalla formazione allo Sposalizio della Vergine del 1504, rientrata straordinariamente dal Muse'e des Beaux-Arts di Caen, dove è attualmente custodita, periodo che corrisponde all'apice della produzione di Pietro Vannucci. Circa 70 le opere presenti alla Galleria nazionale dell'Umbria, fino all'11 giugno. Nell'intento dei curatori, la mostra vuole riflettere "il ruolo che il Vannucci ha effettivamente svolto nel panorama artistico contemporaneo". La mostra rientra nelle celebrazioni per il quinto centenario della morte di Perugino.
La scoperta
"Ci è arrivato dagli Uffizi come Raffaello e noi lo restituiremo come Perugino”. Con queste parole Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, annuncia la grande scoperta ella mostra “Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo“ che la Galleria Nazionale dedica a Pietro Vannucci fino all’11 giugno. Si tratta di quello che era considerato un “Ritratto di Perugino“ realizzato da Raffaello arrivato in prestito a Perugia dalla Galleria degli Uffizi di Firenze. Ma dopo attenti studi, per Pierini non ci sono dubbi sulla nuova attribuzione. “E’ un autoritratto del Perugino - dice - la certezza ci arriva dal fatto che, misurando tutto al millimetro, abbiamo scoperto che il pittore ha utilizzato lo stesso cartone per questo e per l’autoritratto realizzato al Collegio del Cambio 5 anni più tardi. Tra pupilla e pupilla ci sono 56 millimetri di distanza in entrambe le opere”.
Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha accettato subito la nuova attribuzione e probabilmente Pierini scriverà un saggio sulla scoperta. «Se me lo chiederà lo farò con piacere». Un’altra primizia emersa dalla mostra riguarda l’Adorazione dei Magi. Anche qui, nella parte sinistra dell’opera, Perugino ha realizzato un suo autoritratto, con tanto di suggello emerso per la prima volta: la scritta “io“ sul colletto.