Perugia, 23 marzo 2011 - Cinque giorni tutti da scrivere e da leggere a ritmo forsennato tra keynote speech, incontri-dibattito, tavole rotonde, interviste, presentazioni di libri, workshop, proiezioni di documentari, concorsi, premiazioni e mostre. Il "Festival Internazionale del Giornalismo" mette in tavola in suoi assi e si ripresenta all’appello con un’edizione scintillante, la quinta, in scena a Perugia dal 13 al 17 aprile.
Sostenuta dalla Regione, presentata ieri mattina a Roma, la manifestazione offre anche questa volta numeri da record con oltre 140 eventi a ingresso libero e gratuito in centro storico e con più di 300 giornalisti ed esperti in arrivo da tutto il mondo per discutere di giornalismo, di attualità e di problemi dell’informazione.
Tra i momenti più attesi, ci sarà la partecipazione di Al Jazeera, tra i protagonisti della rivoluzione "mediatica" in Tunisia e in Egitto, la presenza di Mark Stephens, il legale britannico di Julian Assange, ma anche di Oleg Kashin, l’inviato del quotidiano russo Kommersant aggredito e ridotto in fin di vita a novembre, e di Mark Fiore, il vignettista Pulitzer 2010.
E ancora faranno parlare le "lezioni magistrali" di Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo L’Espresso, Giulio Anselmi, presidente dell’Ansa e Peter Horrocks, direttore Bbc Global News, ma anche le interviste a Milena Gabanelli, Ligabue, Ezio Mauro e Nichi Vendola. Ci sarà addirittura un "hacker’s corner" per imparare a navigare anonimi: sarà allestito in centro con gli hacker italiani più esperti che spiegheranno come cifrare le informazioni, navigare anonimi, ‘ripulire’ le foto e i documenti da tracce prima di farli circolare o renderli pubblici.
Da segnalare, nel fitto cartellone, un "symposium" su Wikileaks, con la partecipazione, tra gli altri, di Daniel Domscheit-Berg, ex braccio destro di Assange e fondatore di Openleaks; un panel su libertà di stampa e libertà di espressione nell’universo digitale, con l’avvocato di Assange; i workshop sui casi Avetrana e Meredith Kercher.
Tra gli argomenti dei numerosi panel, l’informazione politica nell’era dei media sociali (tra gli ospiti Sam Graham-Felsen, il blogger che ha diretto la campagna di Obama nel 2008), come è cambiato il giornalismo nell’era berlusconiana (con i direttori dell’Ansa Luigi Contu, dell’Espresso Bruno Manfellotto, del Messaggero Mario Orfeo, e con John Lloyd, direttore del Reuters Institute for the Study of Journalism); i giornali tablet; la rivoluzione in Tunisia ed Egitto (tra i protagonisti Ahmed Ashour, direttore di Al Jazira Talk) e poi narcotraffico e giornalismo in Messico, o silenzio o morte (con Malcolm Beith, autore dell’"Ultimo narco", e Anabel Hernandez, autrice di "Los senores del narco") donne e lavoro (con il segretario Cgil Susanna Camusso); il giornalismo d’inchiesta e le intercettazioni, a cura dell’Ordine dei giornalisti.
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