Classi con temperature troppo basse all’Istituto superiore Giordano Bruno di Perugia: gli studenti sentono freddo e per questo, alcuni di loro, decidono di scioperare. Così, martedì alle 8 davanti alla scuola, l’Unione degli studenti Perugia organizza un presidio "per contestare l’ennesimo episodio di autoritarismo istituzionale e repressione dei diritti degli alunni. Nell’arco di due giorni, ai ragazzi del Giordano Bruno è stato negato di scioperare contro le basse temperature che ci sono dentro la scuola, aggiungendo in seguito minacce da parte della dirigenza che mirano ad utilizzare il voto di condotta come punizione alle dimostrazioni di dissenso. Questa considerazione dei diritti degli studenti e dei lavoratori della scuola è inaccettabile, scioperare è un nostro diritto, specialmente quando le condizioni in cui si studia e lavora si fanno insostenibili", dichiara Margherita Boniotti, coordinatrice dell’Unione degli Studenti Umbria.
Il movimento "rivendica il diritto allo sciopero e alla libertà di espressione, come previsto dalla Costituzione e dallo Statuto degli studenti e delle studentesse, senza alcuna ripercussione sulla valutazione del comportamento. Non accettiamo più di essere messi a tacere con minacce infondate, che hanno come solo scopo il soffocare e seppellire il dissenso dentro al mondo scolastico. Se la scuola è una palestra per la democrazia - conclude Boniotti - non possiamo rimanere in silenzio davanti a certi abusi di potere".
L’Unione studenti è molto attiva in tema di diritti e riconoscimento delle libertà anche a livello regionale. Il mese scorso si è resa protagonista della raccolta di una “fotopetizione“ con studenti e studentesse di tutte le scuole dell’Umbria per "riaffermare la nostra rabbia e dissenso, che già abbiamo espresso con un presidio di contestazione alla presenza del ministro dell’istruzione Valditara, verso il nuovo modello di scuola che lui sta portando avanti sensa ascoltare e confrontarsi con le organizzazione studentesche".
Silvia Angelici