PAOLO IPPOLITI
Cronaca

A Umbertide si rinnova la tradizione della Lauda

Ritrovata e riproposta da monsignor Vispi

Ritrovata e riproposta da monsignor Vispi

Ritrovata e riproposta da monsignor Vispi

UMBERTIDE - Sono passati ben sei secoli dall’ultima volta in cui nelle chiese di Fratta echeggiarono le note e i versi della Lauda umbertidese del Venerdì santo. Un pezzo magnifico di arte, di fede e di storia persosi nel tempo e che ora monsignor Pietro Vispi ha ritrovato, con l’intento di restituirlo alla spiritualità e alla tradizione religiosa locale. L’antichissima lauda infatti verrà riproposta domani sera –Venerdì santo – alle 22 nella chiesa di San Francesco dopo la tradizionale Via Crucis. "L’evento è di straordinaria importanza culturale – dice monsigno Vispi – perché ripropone dopo sei secoli la recita della lauda del Venerdì santo, il cui testo si radica nel medioevo più profondo: quel 1200 nel quale nascono il volgare di Dante e il Cantico delle Creature di san Francesco. Esso venne scoperto da Francesco Mavarelli, attento studioso della storia della città, in un registro di amministrazione della Compagnia dei Disciplinati di S. Croce di Fratta e pubblicato nel 1889. Da allora tornò l’oblio per questo testo che è uno dei monumenti letterari più antichi della lingua italiana". Ma non solo: "La lauda – rimarca il presule – è il copione quasi completo di una rappresentazione che dà testimonianza delle origini del teatro contemporaneo". A recitare la lauda otto attori: Luciana Orticagli, Carla Pucci, Vittorio Betti, Leonardo Tosti, Fabrizio Bonucci, Luigi Staccini, Simonetta Boldrini, Valentina Giovannini; musica del quintetto d’archi “I Musici“ del M° Gianfranco Contadini. Pa.Ip.