Busitalia sarebbe disposta a fare un passo indietro sugli abbonamenti al Tpl a 60 euro annui per gli studenti universitari e potrebbe concedere alla Regione lo sconto di 650mila euro, cifra in più che ha chiesto quest’anno per rinnovare il servizio. Sono ore febbrili per la chiusura delle trattativa: due giorni fa sono scaduti gli abbonamenti 2223 per i 12.400 studenti che li avevano sottoscritti lo scorso anno e ora si attende la possibile svolta.
Palazzo Donini ha presentato la bozza da far firmare nelle prossime ore a Busitalia, alle due Università e al Comune di Perugia, questi ultimi soggetti che insieme alla Regione finanziano l’operazione. La situazione di partenza è questa: Busitalia ha prima di tutto ribadito che vuole i 400mila euro in più del 22-23 oltre a quelli già investiti dagli enti. L’anno scorso con l’ipotesi che aderissero all’iniziativa 20mila studenti, la società chiese 1,7 milioni. In verità però gli abbonamenti furono 12.400, ma Busitalia pretese comunque di avere quella cifra. Ora con l’ipotesi di ripetere quei numeri (12mila) la società del trasporto ha chiesto in un primo momento 1,7 milioni più altri 650mila (totale 2,350 milioni).
Ma a quanto pare in queste ore ci sarebbe, come accennato, la possibilità che Busitalia torni sui suoi passi e rinunci a quei 650mila euro per garantire il servizio scontato di trasporto universitario in Umbria. Senza scordare che ieri tanti studenti si sono messi in fila virtuale per chiedere il bonus trasporti ministeriale da 60 euro che spetta a chi ha un reddito Isee sotto i 20mila euro e che potrebbe addirittura azzerare il costo del pass annuale.
"La volontà delle istituzioni è quella di proseguire con la sperimentazione messa in atto lo scorso anno – ha detto l’assessore Enrico Melasecche - per garantire abbonamenti a tariffa agevolata, praticamente gratis e stiamo facendo di tutto per consolidare definitivamente questa misura all’avanguardia, unica in Italia. Stiamo lavorando anche per allargare la platea ad altri 3.000 soggetti – comtinua l’assessore -, quali gli iscritti all’Accademia di Belle Arti, ai due Conservatori statali di Musica di Perugia e Terni, alla Scuola Superiore per Mediatori Linguistici oltre ai dottorandi, specializzandi e partecipanti all’Erasmus in entrata. Ho proposto pure di includere gli studenti stranieri che frequentano i corsi di lingua trimestrali o semestrali della Stranieri. Quindi una platea amplissima che conseguirebbe risultati ancor più significativi dal punto di vista ambientale, trasportistico e di forte attrattività verso l’Umbria".