MICHELE NUCCI
Cronaca

Accattoni e lavavetri, addio multe. Il centrosinistra cancella la norma contro gli ‘spingitori di carrelli’

In cinque anni solo sei sanzioni e si sono rivelate soltanto una spesa per il Comune . Maddoli: "C’è il codice penale che sanziona i comportamenti molesti. No all’accanimento sui poveri". .

Niente più multe da 100 euro per ‘spingitori di carrelli’ e. lavavetri

Niente più multe da 100 euro per ‘spingitori di carrelli’ e. lavavetri

Niente più multe da 100 euro per gli ‘spingitori di carrelli’, lavavetri o accattoni: la Commissione comunale Affari istituzionali ha votato ieri a maggioranza l’abolizione di un articolo del regolamento di polizia urbana (il numero 32) che prevedeva sanzioni amministrative in casi come questi, illeciti che in verità dal 2018 sono considerati reati penali e che possono dunque essere perseguiti con tanto di denuncia. Questo articolo, infatti, venne introdotto nel 2014 dalla Giunta Romizi appena insediata e oltre a vietare il lavaggio dei vetri al semaforo o chiedere l’elemosina in modo molesto, prevedeva la multa a coloro che fuori dal supermercato si offrono di aiutare gli anziani a caricare la spesa in macchina.

A riassumere quanto siano state scarsamente efficaci queste misure, ci ha pensato la comandante della Polizia locale, Nicoletta Caponi: sei sanzioni in cinque anni (per altro impossibili da riscuotere) e una per l’attività di lavavetri. "Il mio parere positivo all’abrogazione – ha detto - è motivato da ragioni prettamente giuridiche, data l’entrata in vigore nel 2018 del reato previsto dall’articolo 669 bis del Codice penale. Ma anche la denuncia non è risolutiva (perché questi sono fenomeni che si aggrediscono solo "prendendo per sfinimento" questo persone, con l’aumento della presenza della polizia locale e l’allontanamento dei soggetti. Ad alcune fattispecie (impedire fruibilità delle infrastrutture come scale mobili o strade, oppure i parchi) è infine applicabile il cosiddetto "daspo urbano" previsto dalla normativa".

Tra l’altro quelle poche sanzioni da 100 euro si sono rivelate una spesa per il Comune tra la notifica, la mancata riscossione e l’attivazione dell’Agenzia delle Entrate per cercare di incassarle. "I lavavetri ormai sono scomparsi da Perugia – ha aggiunto Caponi – e gli accattoni sono pochi, tra l’altro con regolare permesso di soggiorno".

La proponente dell’abrogazione dell’articolo in questione, Lucia Maddoli, ha spiegato che "affermare che chiedere l’elemosina è vietato, contribuisce a connotare in termini negativi la mendicità e i poveri, quasi che questi ultimi fossero dei delinquenti o dei nemici da temere. La norma dovrebbe essere limitata a sanzionare i soli casi di richiesta molesta e aggressiva di elemosina". Minoranza fortemente contraria invece all’abrogazione, con la posizione di Nilo Arcudi (Perugia Civica) che le riassume un po’ tutte: "la proposta della maggioranza che si inserisce in un quadro di arretramento rispetto al tema della sicurezza, dando un messaggio culturale molto rischioso che produce anarchia e debolezza di governo. Sono segnali simbolici che vanno in direzione opposta rispetto ad una città che tutela diritti, libertà e sicurezza".