REDAZIONE UMBRIA

Accessi abusivi ai dati di politici e vip: l’indagine su dossieraggi che scuote l’Antimafia

L’ipotesi della procura umbra: scaricati senza autorizzazione i dati di operazioni e conti correnti di personaggi noti

Raffaele Cantone (Olycom)

Perugia, 3 agosto 202 – La procura di Perugia indaga su una potenziale centrale di dossieraggio abusivo, all’interno della Direzione nazionale antimafia (Dna). 

Come riporta La Repubblica, sotto la lente dei pm umbri ci potrebbero essere potenziali ricatti nei confronti di personaggi più o meno famosi, esponenti delle istituzioni e non solo. 

Un’indagine complessa condotta dal procuratore del capoluogo umbro Raffaele Cantone volta a capire che cosa si nascondeva dietro l’incontrollata moltitudine di accessi alla banca dati delle ‘Sos’ — le segnalazioni di operazioni sospette che partono dalle banche e finiscono agli inquirenti — da parte di un ufficiale della Guardia di Finanza che si muoveva dietro lo scudo della Direzione nazionale antimafia. Il finanziere, secondo i pm, avrebbe dunque scaricato atti riservati senza autorizzazione. 

La vicenda è partita dopo una segnalazione del ministro della Difesa Guido Crosetto in seguito a un articolo del giornale Domani.

Le SOS

L’ipotesi della procura è che il finanziere abbia interrogato il sistema informatico interno per scaricare atti riservati senza autorizzazione. Nel mirino le transazioni anomale che le banche e gli operatori finanziari hanno l’obbligo di comunicare all’Unità di Informazione Finanziaria (Uif) di via Nazionale. Che vengono trasmesse per legge alla Dna e al Nucleo Valutario della Gdf. Repubblica ricorda oggi che nel corso del 2020 finirono sui giornali le SOS che riguardavano molti politici. Tra questi Matteo Renzi, Giuseppe Conte, Rocco Casalino.

Ora l’ufficiale — indagato per accesso abusivo a sistemi informatici e perquisito nei mesi scorsi — non lavora più in quegli uffici. Come riporta Repubblica “il militare viene perquisito e poi sentito: nega ogni irregolarità, ammette il fatto ma spiega che le interrogazioni al sistema venivano effettuate abitualmente dal suo ufficio per motivi di servizio”.

Gli investigatori scoprono che sulla stampa sono finite solo alcune delle centinaia di interrogazioni alla banca dati che risultano dai log digitali fatte nell’ufficio della Dna. Ricerche non giustificate né da una richiesta a monte, né da una relazione a valle: nessuno per motivi di indagine chiedeva di scaricare quelle Sos, erano dunque solo un accumulazioni di dati riservati.

E in un comunicato, la procura di Perugia sottolinea che si sono «estese rispetto all'ipotesi originaria di violazioni di notizie riservate in danno del ministro Guido Crosetto» le indagini della procura di Perugia su «alcuni» accessi a banche dati pubbliche «da ritenersi presumibilmente non leciti» da parte di un appartenente alla guardia di finanza distaccato presso un gruppo di lavoro che si occupava dello sviluppo di segnalazioni di operazioni sospette presso la procura nazionale antimafia. Si sottolinea che sono state già sentite «numerose» persone ed esaminata una «rilevante» quantità di documenti.

Tante le reazioni alla notizia. «Anch'io ho subito la violazione della mail durante la presidenza del Copasir». Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in commissione di Vigilanza Rai, rispondendo a una domanda sul caso che scuote l’Antimafia.

«Esiste una attività di dossieraggio politico in Italia? Politici, giornalisti e manager vengono schedati e monitorati (abusivamente!) scavando in atti riservati e personali? Sono interrogativi inquietanti, che riguardano libertà fondamentali per tutti. Va fatta piena luce». Lo scrive su Twitter il presidente del gruppo Azione-Italia Viva e componente del Copasir, Enrico Borghi, commentando l'indagine.

"Ha fatto bene Crosetto a denunciare con coraggio e nella sede giusta ossia alla magistratura. La mia solidarietà per quanto gli è a accaduto. Non è solo un caso personale, ma un fatto politico che, vista la conferma della notizia dell'inchiesta, richiede la massima attenzione delle istituzioni a tutti i livelli". Lo afferma all'Adnkronos il deputato Az-Iv Ettore Rosato e segretario del Copasir, Ettore Rosato interpellato sul caso.