
Una scuola in Umbria. Il piano di accorpamento degli istituti crea grattacapi
Perugia, 23 dicembre 2023 – «Dimensionamento scolastico: che pasticcio". Così Lucia Marinelli, segretaria generale della Federazione della Uil scuola Rua dell’Umbria.
Che aggunge: "Dopo l’incontro del 13 dicembre, si sono svolti 2 ulteriori incontri con l’assessorato all’istruzione della Regione Umbria,per ascoltare le ultime proposte circa il Piano di dimensionamento. Per fare chiarezza - dice Marinelli - dobbiamo partire da quel Decreto interministeriale del 30 giugno ’23, dei ministri Valditara e Giorgetti, che taglierà numerose autonomie scolastiche, in tutte le Regioni, nei prossimi tre anni. In Umbria si parla di 9 sforbiciate, ma il grosso sarà per il 2024/25. Agli incontri con la Regione, nei mesi di luglio, agosto e settembre, a cui hanno partecipato anche i sindacati, si sono delineati i criteri da seguire, che partivano dal tenere conto delle scuole sottodimensionate e dal superamento delle reggenze. Attraverso le Conferenze d’Ambito, le Province hanno portato le loro proposte alla Regione per il prossimo anno scolastico (l’accorpamento dei due istituti di Amelia, per la Provincia di Terni e gli Istituti Comprensivi di Todi-Massa Martana per la Provincia di Perugia, che seguivano i criteri stabiliti). La palla, a questo punto, è passata alla Regione per la scelta di altri 3 istituti, ricaduta tutta sul perugino (IC Sigillo-IC Valfabbrica, I.C. San Giustino Bufalini-I.C. Vinci, I.A.C. Assisi-I.C. Assisi1, tutte scuole con molti plessi e numeri di alunni superiori a 1000!). Già in questa fase ci sono state molte reazioni di studenti, personale scolastico e cittadinanze dei territori coinvolti. Ma la storia continua: ne mancava ancora uno".
"All’incontro del 22 - fa notare la sindacalista - c’è la sorpresa. La Regione propone Montecastrilli-Acquasparta, (assieme a Fabro-Allerona, subito accantonata perché i plessi sono molto distanti tra loro), istituto mai nominato in precedenza, anche perché non rientra in nessun criterio stabilito. La stessa Uil scuola, all’incontro, chiede se siano stati coinvolti i dirigenti scolastici, e si risponde che, alle 16, ancora non è stato fatto; solo i 2 Comuni sono stati interpellati. Insomma un bel pasticcio! Per di più in prossimità della delibera regionale, che scadrà a fine mese".
A questo punto la posizione della Uilscuola è stata di assoluta opposizione alla scelta. "Non si può parlare con leggerezza di tagliare autonomie scolastiche senza che non ci sia stato il massimo coinvolgimento delle scuole interessate, e parliamo di coinvolgimento di tutta la comunità scolastica, non solo dei Comuni, perché sappiamo bene che tutto questo avrà una forte ricaduta su tutto il personale scolastico e sull’offerta formativa. Ma ve lo immaginate? Come sarà possibile, per un dirigente scolastico, gestire un istituto di 1.370 alunni, su 4 Comuni e numerosi plessi, tra scuole infanzia, primaria e media?"