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In Toscana e Umbria l’acqua più cara d’Italia

Cittadinanzattiva: nel 2018 una famiglia fino a tre componenti ha speso in media 676 euro. Ecco la classifica città per città

Nel Lecchese l'acqua costerà di più

Nel Lecchese l'acqua costerà di più

Toscana e Umbria, 20 novembre 2019 - Costa cara l’acqua nel centro Italia, con una media più alta di quella che si registra a livello nazionale. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva. Nel 2018 in Toscana una famiglia fino a tre componenti e con un consumo di 192 metri cubi l’anno, ha speso mediamente 676 euro. Delle dieci province italiane più tartassate d’Italia, otto sono toscane. In testa Grosseto e Siena, con una spesa di 753 euro l’anno, seguite da Pisa, con 749, Frosinone ed Enna. Dal sesto posto si trovano altre province toscane: Arezzo, con 711 euro, Firenze, Prato e Pistoia con 710 euro.

A Livorno la spesa media annua è di 702 euro, a Massa Carrara 599, mentre la più economica, con le tariffe in discesa del 2 per cento sul 2017, è Lucca, dove la spesa media è di 441 euro, comunque superiore alla media nazionale, che si ferma a 426.  

La seconda regione più cara d’Italia per le bollette d’acqua è l’Umbria, con una media di 563 euro a famiglia, in crescita dell’1,7 per cento sul 2017, mentre un po’ più leggera è la bolletta in Liguria. In provincia di La Spezia la spesa media tocca i 499 euro. Provincia che vai, insomma, bolletta che trovi. Stesso quadro per il livello di dispersione idrica. In Toscana è in linea con la media nazionale, pari al 36,4 per cento, ma con differenze rilevanti tra le province: si va dal 55,6 per cento di Massa Carrara al 20,5 per cento di Siena. A Firenze la dispersione media della rete nell’anno 2017 è del 30,8 per cento. Molto più alto, invece, il livello di dispersione in Umbria, che sfiora il 50 per cento, mentre in provincia di La Spezia è al 46,2 per cento, contro una media in Liguria pari al 33,8 per cento.  

Monica Pieraccini © RIPRODUZIONE RISERVATA