REDAZIONE UMBRIA

"Acqua al lago, ecco come portarla"

Passignano, il lacustre Silvano Vignali: "Ripristinare un fondo economico per la manutenzione ordinaria"

"Che sia dalla diga sul Chiascio o dall’allaccio al fiume Tevere sopra Umbertide, si decida in fretta… tenendo presente di favorire la soluzione che può essere realizzata nel più breve tempo possibile, e si porti finalmente acqua al lago, unica soluzione per il problema. E poi si ripristini un fondo economico congruo, costante e pluriennale, per la manutenzione ordinaria del reticolo idrico e dello specchio d’acqua, così da mostrare il Trasimeno nella sua forma migliore". Lo dice Silvano Vignali, un lacustre che per tutta la sua carriera di funzionario pubblico ha rivestito vari ruoli da tecnico "del lago", in Provincia prima e nell’Unione dei Comuni fino al recente pensionamento. "L’estate ogni anno arriva e con essa arrivano, puntuali, pure le polemiche sullo stato di salute del quarto lago d’Italia, promosse sia da chi con il turismo indotto dal Trasimeno ci campa, sia da chi non gliene può fregare di meno, ma anche da chi cerca di sfruttare il malcontento in chiave di consenso politico. L’argomento è sempre lo stesso: il livello del lago che cala, la manutenzione che sarebbe necessaria e che non si fa, le soluzioni che ognuno propone e gli attacchi verbali ai responsabili, veri o presunti, dello stato in cui versa il lago con le ricadute, di immagine e di soldi, sul settore turistico locale", così Vignali introduce il suo ragionamento. "Ma il Trasimeno è, da sempre, sí grande ma poco profondo, senza immissari ed emissari importanti (…) La costanza del livello del lago intorno allo zero idrometrico (da un massimo di + 2030 cm. ad un minimo di - 2030 cm.) ogni anno è la sola garanzia di una tranquilla continuità nelle attività economiche e nella gestione delle strutture e degli immobili intorno alle sponde. E l’unico modo per mantenere il livello entro quel ’range’ è dato dalla capacità di immettere nel lago la quantità di acqua capace di reintegrare quanto si va a perdere ogni anno".

Ed ecco un po’ di storia recente, "A fine anni ‘90 - spiega Vignali - uno studio della facoltà di agraria dell’Università di Perugia indicò all’Autorità di Bacino la strada da seguire: immettere nel Trasimeno le piene invernali di tre torrenti della zona nord del lago: l’Esse, il Vallaccia e il Formanuova. Fu bandita una gara per redigere il progetto dell’opera, vinta dalla ditta Technital di Verona. Nel corso del progetto si capì che i 15 cm annui che i tre torrenti potevano garantire al lago non erano sufficienti per cui fu deciso di utilizzare le piene invernali del torrente Niccone, con un’opera di presa nei pressi di Umbertide e un canale con galleria finale di 3 Km sotto il colle della torre di Monteruffiano in località San Vito di Passignano con vasca di decantazione in prossimità della riva. Questo progetto prevedeva anche la possibilità, se necessario, con un allungamento del canale da scavare di circa 900 metri, di prelevare l’acqua dal fiume Tevere.

Progetto approvato e pagato. L’opera finanziata con 120 miliardi delle vecchie lire. Mancava solo l’affidamento dei lavori. La politica però ebbe pressioni ed esigenze diverse. I fondi furono dirottati, secondo i ’rumors’ di allora, al Consorzio Irriguo Umbro-Toscano e l’occasione per il lago Trasimeno svanì". Così come svaniscono, nel 2012 i fondi che la Regione assegnava ogni anno alla Provincia per la manutenzione del lago. "Quindi, almeno da dieci anni, ma in realtà ancora da prima, non ci sono più risorse economiche costanti per la manutenzione annuale del lago".

Sa.Mi.