REDAZIONE UMBRIA

Acqua, ecco i divieti. La multa? Solo 50 euro

Perugia e Corciano, non si possono annaffiare orti, riempire piscine e lavare le auto. Ma la norma nazionale prevede sanzioni "ridicole"

Alla fine è arrivata anche l’ordinanza del comune più importante della regione. Da ieri infatti e fino al 21 settembre, Perugia cerca di contenere gli sprechi d’acqua. E lo fa con un provvedimento del sindaco Andrea Romizi che stabilisce una serie di divieti sull’utilizzo dell’acqua potabile. In sostanza non si potranno più annaffiare gli orti e men che meno riempire piscine o lavare le auto e le moto. A meno che uno non abbia un pozzo.

Ecco letteralmente cosa prevede l’ordinanza numero 786 emessa ieri. "Divieto di prelievo di acqua dalla rete idrica per scopi diversi da quelli domestico-sanitari, come ad esempio l’irrigazione di orti e giardini, il lavaggio di veicoli, cortili e strade private, il riempimento di piscine private, fontane ornamentali e quant’altro".

Ancora: "I prelievi di acqua dalla rete idrica sono consentiti esclusivamente per gli usi idropotabile, sanitario, zootecnico e per tutte le altre attività ugualmente autorizzate per le quali necessiti l’acqua potabile"

"E’ consentito il riempimento di piscine oggetto di attività commerciale o associativa – continua l’atto –, nonché l’irrigazione di strutture sportive sempre destinate a dette attività, soltanto previo contatto con il gestore del Servizio Idrico al fine di concordare modalità e precauzioni necessarie".

Infine "sono escluse dalla presente ordinanza le attività dei servizi pubblici di igiene urbana per i quali, comunque, dovranno essere assunti comportamenti utili a contenere gli sprechi".

La sanzione. Se si viene scoperti a utilizzare l’acqua, scatterà una multa compresa tra 25 e 500 euro secondo quanto prevede l’articolo 7 bis del Decreto degli enti locali 2672000. Il tutto però si sostanzia in una sanzione da 50 euro, che è davvero poca cosa e che potrebbe spingere molti a rischiare. La norma prevede infatti che in questi casi si applichi una sanzione pari al doppio del minimo (50 euro) o un terzo del massimo (166 euro) che sia più favorevole al trasgressore. Insomma, fare afffidamento sul senso civico è un po’ poco. Servirebbe un deterrente molto più incisivo, ma purtroppo la legge questo prevede.

Stesso provvedimento ieri è stato emesso dal sindaco di Corciano, Cristian Betti, con la stessa sanzione e gli stessi divieti, con l’aggiunta che le piscine sono anche di tipo "non fisse".

Michele Nucci