
L’hanno colta sul fatto, mentre tentava di incassare un vaglia postale del valore di 2.997 euro. Soldi che un ignaro compratore aveva versato come acconto per l’acquisto on line di un’autovettura, seguendo le indicazioni di un "sedicente venditore" e senza sapere di essere caduto in una truffa. La donna, una 56enne residente nel Perugino e senza precedenti penali, sarebbe stata invece l’intermediaria per un "network" di truffatori nigeriani. È quanto hanno scoperto gli agenti del Compartimento di polizia postale e delle telecomunicazioni dell’Umbria - guidato dalla vice questore Michela Sambuchi - dopo aver ricevuto la segnalazione di Poste Italiane in merito a numerose e sospette procedure di incasso e riaccreditamento di somme di denaro attraverso vaglia postali. Piccole e frequenti trance su carte prepagate postepay intestate a più beneficiari, attivate da cittadini italiani ma utilizzate da alcuni nigeriani per spendere il denaro nel Paese d’origine. Quando i poliziotti sono arrivati all’Ufficio postale da dove è scattata la segnalazione, hanno sorpreso la donna nel tentativo di incassare la somma di quasi tremila euro che era stata versata per l’acquisto dell’auto "fantasma". Le indagini hanno portato alla denuncia della donna per il reato di truffa mentre la sua attività di "intermediazione" avrebbe fruttato, secondo gli investigatori, circa 30mila euro in un solo mese, ma gli accertamenti sono tutt’ora in corso. Secondo gli ultimi dati forniti dalla Polizia postale relativi al 2020, l’anno appena trascorso dettato dalla pandemia ha visto un’impennata di truffe online (526 denunciate a fronte di 497 nel 2019).