La Giunta regionale proroga il servizio bus Umbria Airlink (a 5 euro) dalle stazioni di Perugia e Assisi all’aeroporto per altri sei mesi, ma soprattutto aumenta le corse del 70 per cento con conseguente incremento dei costi. Una decisione a venti giorni dal voto che potrebbe creare qualche discussione visto che verrà lasciata in eredità alla prossima giunta, ma sulla quale l’assessorato a Infrastrutture e trasporti ha deciso di non perdere tempo. Umbria Airlink, lo ricordiamo, è il servizio, in collaborazione con Trenitalia, che collega le città di Perugia ed Assisi all’aeroporto Internazionale dell’Umbria. Il percorso prevede un numero ridotto di fermate per consentire la salita e la discesa dall’aeroporto verso le due.
In sostanza il prolungamento prevede lo svolgimento di circa 52.212 chilometri con un costo complessivo pari a circa euro 138.361euro, calcolato sulla base di un costo chilometrico di euro 2,65 euro. Pertanto, rispetto al programma della precedente stagione invernale 2023-2024, durante la quale sono stati svolti servizi per 30.721 chilometri, è previsto un incremento di 21.491 km, pari al 70%. Relativamente ai costi, l’aumento sempre rispetto alla stagione invernale 2023-2024 è del 71%. Il costo sostenuto per il periodo 29 ottobre 2023 – 29 marzo 2024 fu di 80.489 euro, quello tra il 29 ottobre 2024 e il 29 marzo 2025, pari a 138.361.
Nella delibera adottata si legge che "in considerazione del notevole sviluppo dell’Aeroporto, si è ritenuto opportuno prorogare la sperimentazione del progetto di collegamento dell’aeroporto con la rete dei servizi ferroviari” iniziato nel 2022 e fino al 29 marzo 2024 (il costo è stato pari 345.665 euro). Poi ulteriore proroga del servizio fino al 28 ottobre di quest’anno".
La Giunta ha incaricato il dirigente del Servizio Infrastrutture per la mobilità a valutare le proposte che sarebbero state presentate dalla Società Ishtar per la prosecuzione del servizio fino al subentro del nuovo gestore (gara Tpl) e ad approvarle a condizione che i relativi costi non subiscano un incremento superiore al 20% A tal fine, è stato analizzato il programma dei voli della prossima stagione invernale che entrerà in vigore domani, confrontandolo con quello della corrispondente stagione 2023-2024. Da tale confronto è emerso un considerevole incremento del numero dei voli programmati pari a circa il 60% rispetto alla stagione invernale 2023-2024. "Per quanto sopra, è evidente che per garantire il collegamento il costo è notevolmente superiore al limite del 20%". E così è stato.